SESSIONE ORDINARIA 2003

(Prima parte)

ATTI

della seconda seduta

Martedì 28 gennaio 2003 - ore 10

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO


           GABURRO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio l’onorevole relatrice per il rapporto sulla libertà di espressione, con particolare riferimento alle giovani democrazie dell’Europa centro-orientale.  

           Mentre sono d’accordo con la maggior parte delle analisi e delle valutazioni, non sono d’accordo sul paragrafo che riguarda l’Italia. Nel nostro paese i tre maggiori giornali (la Repubblica, il Corriere della Sera e La Stampa) appartengono a De Benedetti (con L’Espresso) e alla Fiat.

           La Repubblica e L’Espresso hanno compiuto nei decenni scorsi vere e proprie operazioni politiche che non hanno nulla a che vedere con la corretta informazione e il giornalismo.

           Negli anni ’80 fu creata la terza rete televisiva del servizio pubblico Rai , e affidata al PCI (Partito comunista italiano) come contropartita per la sua collaborazione ai Governi di coalizione. Il telegiornale di questa rete fu affidato ad un giornalista del PCI : Sandro Curzi. La programmazione della terza rete era ed è guidata dal partito ex comunista e dalle sue derivazioni.

           In Italia, soltanto l’ex PCI ha in possesso, di fatto, una rete televisiva del servizio pubblico, mentre le altre reti (la prima e la seconda) sono sempre state filogovernative e quindi del tutto favorevoli ai Governi di sinistra che si sono succeduti in Italia, dal 1995 al 2001.

           Le tre reti Mediaset, formalmente di proprietà di Berlusconi, seguono un criterio analogo: Canale 5 – la più importante – ha il suo telegiornale guidato da una redazione costantemente lodata dall’ex PCI: un telegiornale critico nei confronti di Berlusconi, sia ieri (all’opposizione), che oggi (al Governo).

           Il programma di maggiore ascolto di questa rete (e in assoluto) è un programma di satira: “Striscia la notizia” che mette costantemente in ridicolo Berlusconi, il suo Governo e la sua maggioranza, e che con le sue candid camera ha provocato, il mese scorso, il caso dei cosiddetti pianisti.

           Il secondo programma di maggiore ascolto sulle reti di Berlusconi è il talk –show di Maurizio Costanzo, che è il curatore dell’immagine del leader dei DS: Massimo D’Alema.

           La rete più piccola di Mediaset, Italia 1, è dedicata alla satira contro il Governo e la sua maggioranza, con programmi molto violenti come, ad esempio, “Le Iene”.

           Un solo telegiornale di Mediaset, quello del giornalista Emilio Fede, è filo-Berlusconi, ma in un modo smaccato e ridicolo, e con un ascolto bassissimo.

           Il cosiddetto “impero mediatico” di Berlusconi e della sua famiglia comprende il quotidiano: Il Giornale che segue da trent’anni una linea conservatrice e riformista allo stesso tempo; la casa editrice Mondadori (che pubblica tradizionalmente tutti gli autori della sinistra italiana e mondiale) e il settimanale Panorama, il primo weekly magazine italiano, che però è quasi interamente dedicato alla bellezza, alla tecnologia, alla salute e ai viaggi.

           Benchè le redazioni dei settimanali della Mondadori siano di sinistra, con contenuti di sinistra, non si è mai verificato uno sciopero o una protesta per pressioni dell’editore.

           PRESIDENTE. (in lingua inglese) Onorevole GABURRO, mi dispiace ma il tempo a sua disposizione è terminato.

           GABURRO. Sto terminando, Presidente.

           Durante il periodo di massima potenza editoriale del Partito comunista italiano e del suo industriale di riferimento (Carlo De Benedetti) la sinistra comunista italiana disponeva di fatto, negli anni ’70, ’80 e ’90, di tutte le maggiori testate italiane, giornali regionali e locali, L’Espresso…

           PRESIDENTE (in lingua inglese). Onorevole, mi dispiace interromperla ma ci sono altri colleghi che debbono intervenire.

           GABURRO. Termino qui il mio intervento e la ringrazio signor Presidente.