SESSIONE ORDINARIA 2003

(Quarta parte)

ATTI

della ventiseiesima seduta

Lunedì 29 settembre 2003 - ore 10

ADDENDUM I

DISCORSI IN ITALIANO NON PRONUNCIATI


M. Fiorello PROVERA

Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, è comprensibile l’intenzione dei due rapporti al nostro esame di condannare l’estremismo politico, religioso e sociale. Nei due rapporti viene suggerito di porre ostacoli, anche legislativi, ai movimenti definiti estremisti che negano il rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo. Sono d’accordo in linea generale ma esiste un rischio che va considerato, ossia la possibilità che l’accusa di estremismo possa diventare uno strumento politico per emarginare e mettere fuori gioco nuovi movimenti politici da parte di un establishment conservatore, di destra o di sinistra. C’è il pericolo che, attraverso un meccanismo pretestuoso di criminalizzazione, si precluda la strada del confronto politico a partiti che, in particolari momenti, danno voce a legittime aspirazioni o proposte della gente.

Un altro punto da considerare è la questione di chi avrà titolo per stabilire dove finisce il confronto politico e comincia l’estremismo. Gli atti criminali possono rientrare sotto il rigore della legge e il giudizio dei giudici, le idee sono molto più difficili da catalogare in una categoria deviante.

Io sono convinto che le migliori garanzie contro ogni tipo di estremismo, politico, religioso o sociale, sono la qualità delle istituzioni democratiche di ogni Paese, la trasparenza del loro funzionamento e la capacità dei parlamentari di ascoltare i problemi e le necessità del popolo ed incanalarli nei percorsi della democrazia.

Un’ultima osservazione: mi auguro che l’ECRI possa funzionare meglio in futuro di quanto non è stato in passato: l’indagine sull’ estremismo politico in Italia è stata superficiale e con grossolani errori. E’ stata un cattivo servizio all’informazione e quindi al dibattito democratico.