SESSIONE ORDINARIA 2004

(Quarta parte)

ATTI

della trentunesima seduta

Giovedì 7 ottobre 2004-ore 15

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO


GIOVANELLI

Signor Presidente, colleghi, il rapporto e il progetto di risoluzione presentati dall’eccellente collega Meale, avevano fin dall’inizio importanza e qualità straordinarie. Ma è ancora più straordinario, fino all’entusiasmo, l’animo con cui possiamo discutere oggi, all’indomani dell’annuncio del governo russo di proporre la ratifica e dunque far entrare effettivamente in vigore l’accordo mondiale sul controllo delle emissioni, già nei primi mesi del 2005.

Non possiamo dire che “sembra un sogno” solo perché vi sono ancora molti ostacoli da superare e perché il cammino del Protocollo di Kyoto, così come quello di uno sviluppo sostenibile, sarà un cammino sempre in salita. E’ stata posta una pietra miliare nella storia delle politiche per l’ambiente.

Fino a poche settimane fa dire “Kyoto” significava al massimo pensiero augurante, wishful thinking,mi sembra si dica in inglese, se non proprio un’illusione. Oggi rinasce una speranza per il mondo, e non solo riguardo al clima. E’ la speranza che la comunità internazionale trovi una risposta comune e concreta alla sfida ecologica del XXI secolo, e possiamo sperare che ci sia finalmente un registra e un motore per l’agenda 21 di Rio, un documento che, a distanza di dodici anni, sarebbe utile rileggere ogni anno in tutti i Parlamenti del mondo.

Signor Presidente, colleghi, è stato scritto giustamente che l’annuncio russo è un successo della Commissione Europea. E’ vero: è il quarto grande successo della Commissione presieduta da Romano Prodi, dopo l’euro, dopo l’allargamento dell’Europa a venticinque paesi e l’adozione della Costituzione, la ratifica russa di Kyoto fa crescere immensamente il ruolo dell’Unione Europea nella globalizzazione. Credo che tutto ciò debba essere motivo d’orgoglio anche per il Consiglio d’Europa e per la nostra Assemblea: la Russia ha scelto l’Europa, come partner riguardo una delle più grandi sfide della nostra epoca e ha preso le distanze dalla politica dell’attuale presidente americano, George Bush e perché l’Europa, la vecchia Europa, si propone leader del nuovo, non solo della “diplomazia ambientale”, ma dell’innovazione del modello energetico, quello fondato sui combustibili fossili, che appare oggi al massimo della sua affermazione ma che proprio oggi intravede il viale del tramonto.

Ci sono gli uragani, le inondazioni e la siccità sempre più forti ma anche la guerra in Iraq e il prezzo del petrolio a dirci quanto sia urgente marciare sulla strada tracciata dal Protocollo di Kyoto e indicata dalla nostra Assemblea, con la risoluzione Meale anche per andare “oltre Kyoto”. Il mercato e la guerra sono arrivati già a mettere il dito nella piaga. E’ tempo che la politica sappia fare la sua parte.

Dall’avvio della guerra in Iraq, la crisi delle relazioni internazionali aggravata, ma anche provocata consapevolmente dal terrorismo, ha lasciato la parola alla forza e ha messo in un cassetto il valore degli accordi. Mi sembra che ora, solo ora, c’è un segno d’inversione di tendenza altrettanto grande. Mi felicito che questo venga dalla Russia colpita dal terrorismo ceceno. Mi felicito con il collega onorevole Gratchev che si è impegnato nel lavoro della Commissione. Mi auguro che tutto questo apra rapporti migliori con gli Stati Uniti, che devono prendere atto che non ha prospettiva la scelta di disertare i tavoli degli accordi multilaterali per il clima e per lo sviluppo sostenibile. Devono sedersi a quei tavoli se vogliono sostenere le loro legittime aspirazioni di leadership mondiale e le conseguenti responsabilità. Dovremmo impegnarci a Buenos Aires, impegnare più seriamente e più severamente i nostri paesi per camminare davvero su un percorso che adesso comincia davvero. Vi ringrazio per l’attenzione.

GUBERT

Presidente, volevo ringraziare l’onorevole Meale per il contributo dato con questo rapporto, ha illustrato in modo efficace le sfide che ci aspettano in futuro. Credo che questo sia utile, nel rapporto sono indicati anche parecchi strumenti per dare efficacia alle misure e per andare oltre Kyoto.

Ringrazio tutti gli intervenuti per il consenso che hanno espresso, credo che sia chiaro l’emergere di una cultura e di valori comuni in Europa e l’annuncio che la Russia si appresta a ratificare il Protocollo di Kyoto conferma questa comunanza europea. L’importante è capire che ci sono dei costi per l’applicazione del Protocollo di Kyoto e d’altre misure però dobbiamo chiederci quali sarebbero i costi se non si applicassero tali misure. Volevo riprendere anche una considerazione fatta da Lord Judd la quale dice che questo controllo dell’inquinamento e del riscaldamento dell’atmosfera rende i paesi ricchi più responsabili verso i paesi poveri, poiché questi ultimi devono limitarsi ancor prima d’arrivare alle condizioni di benessere tecnologico dell’Europa e della gran parte del mondo occidentale. Credo che questa sia una nuova frontiera da approfondire perché non possiamo scaricare sui paesi più poveri il costo di queste modificazioni. Grazie.