SESSIONE ORDINARIA 2005

(Prima parte)

ATTI

della terza seduta

Martedì 25 gennaio 2005 - ore 15

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO


MANZELLA

Signor Presidente, anche in questo dibattito abbiamo sentito risuonare le polemiche e le recriminazioni legate alle conseguenze di un conflitto tragico e anacronistico. Tragico perché sanguinoso, anacronistico perché nel cuore dell’Europa, poco fa il presidente Yushtchenko parlava dell’Ucraina come il cuore dell’Europa, figuriamoci che cosa sono i Balcani se non in una posizione giustamente e storicamente centrale.

Approvo la serie di misure istituzionali proposte dalla relazione dell’onorevole Lloyd e dico ch’esse aiutano a sviluppare un concetto: la memoria. La memoria che oggi abbiamo celebrato è utile, non solo perché non si ripeta il passato ma è utile per cominciare daccapo, per cominciare su nuove basi. Penso che forse nella relazione Lloyd, e spero che il relatore lo faccia nella sua replica, si debba sostituire alla dimensione etnica la dimensione europea.

Sostituire la dimensione europea non solo nelle procedure giudiziarie, procedure che sono state meticolosamente indicate e che non debbono rifarsi solo alla nostra Corte di giustizia, qui a Strasburgo, ma che debbono guardare anche alla Corte di giustizia europea del Lussemburgo, dato che il dialogo tra le due Corti con la nuova Costituzione europea è in qualche modo cominciato. Procedure anche per la difesa che deve spostarsi dall’ambito NATO alla PESD, alla difesa europea.

Credo che non dobbiamo perderci nelle formalità procedurali, nella ragnatela istituzionale che è necessaria perché comunque siano garantiti certi diritti ma il punto fondamentale degli europei è di mettere le forze politiche del Kosovo, quelle dell’Albania, della Serbia e del Montenegro davanti alle loro responsabilità. La responsabilità d’essere o non essere membri di quella regione costituzionale fondata sul rispetto dei diritti fondamentali che si chiama Unione Europea. Grazie.