SESSIONE ORDINARIA 2005

(Prima parte)

ATTI

della quarta seduta

Mercoledì 26 gennaio 2005 - ore 10

ADDENDUM I

DISCORSI  IN ITALIANO NON PRONUNCIATI


ZACCHERA

Signor Presidente, non c’è dubbio che in questo momento si sia aperto nel Medio Oriente una grande occasione che non può essere sprecata.

L’elezione di Mahmoud Abbas alla presidenza dell’Autorità Palestinese con un voto democratico e largamente partecipato, i primi atti della sua presidenza e la sostanziale tranquillità in cui si è svolta la campagna elettorale da una parte e dall’altra l’annunciata disponibilità di Israele a riaprire un dialogo con la controparte, la conferma di un progressivo ritiro da alcuni insediamenti israeliani e soprattutto la rinforzata compattezza del governo di Israele con una più ampia maggioranza parlamentare sottolineano questo “momento magico” nella situazione.

Ma l’Europa non può limitarsi a “prendere atto”, deve diventare una presenza più attiva e responsabile in quest’area, ponendosi anche come garante tra le due parti. L’Europa deve convincersi della necessità assoluta e prioritaria di investire nel processo di pace chiedendo contestualmente all’Autorità Palestinese la massima trasparenza nella gestione dei fondi e negli aiuti europei.

Per contro, una minore tensione deve portare Israele a riaprire progressivamente i passaggi attraverso il “muro” che peraltro sta dimostrando la sua efficacia nel controllo del territorio ed in una riduzione sostanziale negli atti di aggressione e di terrorismo. Non è un caso che in queste settimane il fatto più grave sia stato un assalto portato da un gruppo di terroristi estremisti palestinesi proprio ad un passaggio tra le due zone, dove, con la violenza e l’appoggio di armi pesanti, sono stati uccisi soldati israeliani e inermi civili che stavano oltrepassando la barriera.

Dobbiamo quindi aiutare le parti a parlarsi, a capirsi, a voler crescere insieme applicando in concetto dei “Due popoli- Due stati” che sono l’unica strada percorribile per il futuro.

Una garanzia che l’Europa può dare, e proprio questo Consiglio D’Europa cui apparteniamo potrà essere utile forum di confronto se, come mi auguro, anche al Parlamento palestinese sarà data la possibilità di avere qui osservatori propri, come già avviene per la Knesset israeliana. Approfittiamo di queste occasioni e non permettiamo che la violenza ed il terrorismo vincano fortemente una pace che finalmente sembra poter essere possibile.