SESSIONE ORDINARIA 2006
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Prima parte

ATTI

della prima seduta

Lunedì 23 gennaio 2006-ore 15

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO


de Zulueta

Signor Presidente, onorevoli colleghi, con la discussione di questo rapporto sulla dimensione parlamentare delle Nazioni Unite, abbiamo l’opportunità di compiere un passo in più, lungo il nostro percorso a sostegno delle Nazioni Unite.
Come sapete, il nostro è un impiego consolidato, ripetuto in più occasioni da specifiche risoluzioni e raccomandazioni votate dall’Assemblea. La presenza fra noi dell’ambasciatore Jan Eliasson, Presidente dell’Assemblea generale, che saluto, ci è dunque particolarmente gradita.

Questo nostro sostegno, signor Presidente, si basa sulla ferma convinzione del ruolo insostituibile delle Nazioni Unite come pilastro centrale di un ordine mondiale basato sul diritto. Siamo consapevoli che il momento non è dei più facili. Mentre a parole, c’è un consenso generale su di un ambizioso progetto di riforma, nei fatti la forma precisa di queste riforme fatica a realizzarsi, in particolare, il progetto di rendere il Consiglio di Sicurezza più rappresentativo dell’attuale realtà geopolitica del mondo sembra bloccato. Alle profonde divisioni che hanno preceduto la guerra in Iraq, sono seguiti scandali che hanno intaccato la credibilità dell’organizzazione eppure è diffusa nel mondo e tra i nostri elettori una vera convinzione dell’insostituibilità delle Nazioni Unite in un sistema multilaterale funzionante.

Le attese nei confronti delle Nazioni Unite di gran parte dell’opinione pubblica mondiale saranno pure eccessive, come Lei signor Presidente dell’Assemblea generale ci ha detto poc’anzi, ma non sono del tutto infondate. Cito, per esempio, il recente Human Security Report pubblicato dall’Università della British Columbia che nota la riduzione dei morti civili nei conflitti dell’ultimo mezzo secolo proprio grazie all’impegno delle Nazioni Unite

Sappiamo, però, che le difficoltà anche solo per mantenere le missioni attuali in campo sono enormi. In questo momento cruciale l’Assemblea ribadisce dunque il suo appello per un impegno rinnovato a sostegno del processo di riforma. Il rapporto che abbiamo approvato in Commissione si basa su una premessa: per essere sostenibile ed efficace, questo processo di riforma dovrà rendere l’intero sistema delle Nazioni Unite più trasparente e più capace di rendere conto, rinnovando la sua legittimità. Per questo motivo le riforme non possono limitarsi a rendere più rappresentativa l’organizzazione. L’obiettivo dovrà essere anche quello di rendere i suoi meccanismi più democratici, in modo da avvicinarla ai popoli nel nome dei quali fu fondata.

Signor Presidente, lo scopo di questo rapporto è quello di portare la questione di un maggiore coinvolgimento degli eletti nei parlamenti al centro del dibattito sulle riforme dell’ONU. I parlamentari, quali rappresentanti dei propri popoli, dovrebbero essere messi in grado di conoscere meglio le attività dell’organizzazione per poter rendere conto dell’avanzamento del processo di riforma ma anche per rendere certa l’attuazione delle decisioni prese in sede ONU.
Questo nostro convincimento ci avvicina al Parlamento Europeo, l’Assemblea che più di ogni altra si è impegnata per il rafforzamento di una dimensione parlamentare delle Nazioni Unite. Il Parlamento Europeo votò a giugno dell’anno scorso una Risoluzione sulla riforma dell’ONU nella quale auspicava la costituzione di una Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite (UNPA) con funzioni consultative nei confronti dell’organizzazione. Condivido quest’obiettivo come fine ultimo di un percorso che dovrà sicuramente progredire per tappe, assicurando una partecipazione meno saltuaria dei parlamentari del mondo alla vita delle Nazioni Unite.

Siamo particolarmente lieti, signor Ambasciatore, della sua presenza qui, perché riteniamo che l’Assemblea generale sia l’interfaccia naturale per un maggiore coinvolgimento dei parlamentari nel lavoro delle Nazioni Unite. Pensiamo anche che uno degli obiettivi più urgenti delle riforme sia quello di consentire all’Assemblea di recuperare il suo ruolo primario quale sede politica e decisionale dell’organizzazione.

Questo rapporto tenta di fare tesoro del lavoro già svolto in tema di coinvolgimento dei parlamentari e di segnalare una direzione di marcia che possa consentirci di contribuire, magari gradualmente, ma in modo sostanziale, alla rivitalizzazione ed a una maggiore democraticità dell’organizzazione. Faccio un esempio: potremmo sostenere in modo transnazionale la riforma della Commissione per i Diritti Umani e la sua trasformazione in un Consiglio, più snello e più credibile.

Salutiamo con soddisfazione la collaborazione crescente tra le Nazioni Unite e l’Unione Interparlamentare, che gode da quattro anni dello status d’osservatore. Molti di noi hanno potuto partecipare e beneficiare dell’attività dell’IPU a margine d’importanti conferenze dell’ONU e delle sue campagne su temi importanti. Proponiamo dunque di avanzare insieme all’Unione Interparlamentare e d’altre assemblee parlamentari per arrivare ad una maggiore e più organica partecipazione parlamentare.

Un primo passo potrebbe essere quello della costituzione di una rete d’assemblee parlamentari regionali per discutere delle priorità dell’ONU. Un secondo passo, così come fu suggerito dal Rapporto Cardoso sui rapporti delle Nazioni Unite con la società civile, potrebbe essere la costituzione di una o più commissioni parlamentari sulle “politiche globali” con funzioni consultative nei confronti di commissioni dell’Assemblea Generale. Faccio notare, per inciso, che è probabilmente impropria l’inclusione dei parlamentari nella categoria “società civile”: il controllo parlamentare è una responsabilità istituzionale ed è questo il suo valore.

Infine rimane l’obiettivo, forse lontano, di un’Assemblea consultativa costituita da delegazioni nazionali, con regole d’equilibrio di genere e rappresentatività democratica. Riteniamo intanto auspicabile una partecipazione più sistematica dei rappresentanti parlamentari nelle delegazioni nazionali presso l’Assemblea Generale. Certi paesi, come la Svezia, ma non solo, hanno una consolidata tradizione di partecipazione parlamentare e ne hanno tratto un reale beneficio. Riteniamo che tale coinvolgimento dovrebbe essere generalizzato e dovrebbe essere il primo passo per consentire ai parlamenti di contribuire a quel rafforzamento dell’ONU.

In conclusione, signor Presidente, onorevoli colleghi, sappiamo che c’è ancora chi vede il coinvolgimento dei parlamenti nei lavori delle Nazioni Unite come un intralcio. Ritengo che sia una visione superata e la migliore dimostrazione del fatto che anche un’organizzazione intergovernativa può trarre beneficio dall’affiancamento di un’Assemblea parlamentare la trovo qui, in questa nostra ormai storica Assemblea.