AS (2006) CR19

 

Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2006

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Terza parte

ATTI

della diciannovesima seduta

Mercoledì 28 giugno 2006-ore 10

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO


 

ZACCHERA

Signor Presidente e Colleghi, penso che alcuni aspetti vadano comunque sottolineati e alcune parti di questa risoluzione, non le trovo del tutto condivisibili. Tutti noi abbiamo detto e pensiamo tutti che la libertà sia fondamentale. Ma perché debba essere reciproca, penso anche che la libertà d’espressione religiosa non debba condizionare la libertà degli altri membri di una comunità e, tenuto conto anche che siamo sicuramente dinanzi ad un’integrazione delle religioni negli Stati, non deve offendere la sensibilità degli altri.

Mi pongo però il problema nel caso io sia ospite in un paese in cui si professi largamente una religione. Io devo avere il diritto di professare la mia religione ma non ho il diritto di obbligare la maggioranza di questo paese a cancellare le proprie tradizioni e le proprie regole. Penso al caso di una mensa scolastica dove nel limite del possibile, si debba offrire la possibilità di offrire un menu ai bambini senza per questo servire alimenti che possano essere contro i principi religiosi. Ma non sono d’accordo che in una scuola per esempio italiana, non venga festeggiato il Natale perché così si offenderebbe la sensibilità di alcuni alunni musulmani.

Secondo aspetto: la reciprocità. Quando sono in un altro paese ma sono un cittadino europeo, anche se sono al di fuori dei confini dell’Europa, perché non devo avere il diritto di professare comunque la mia religione? Penso che il Consiglio d’Europa debba occuparsi anche di questo, non dal punto di vista territoriale ma per difendere anche i diritti di cittadini, nel mio caso cristiani europei, che in alcuni paesi non possono professare la loro religione e sono obbligati da alcune leggi che impediscono i principi fondamentali propri del Consiglio d’Europa e propri dei diritti dell’uomo.

Terzo ed ultimo aspetto: il discorso della responsabilità. Proprio perché siamo cittadini europei responsabili, noi non possiamo trasformare la libertà d’espressione in un incitamento all’odio, alla discriminazione di nessuno. Non è soltanto un discorso sulla tolleranza: è il concetto della responsabilità. Trovo molto opportuno l’emendamento n. 1. Vanno chiarite queste cose, anch’io sottoscrivo quello che hanno già fatto altri colleghi sull’emendamento n. 1. Il limite della nostra libertà non deve andare ad offendere la libertà degli altri, o tanto meno o tanto peggio, di trasformare una predica religiosa o un intervento religioso in un incitamento all’odio interrazziale, interreligioso o contro delle comunità, maggioranze o minoranze che siano, all’interno di un determinato territorio.

Penso quindi che la relazione che c’è stata proposta, debba essere integrata in alcuni punti proprio per mettere bene in chiaro questi concetti. Grazie.

GABURRO

Si chiede di aggiungere anche “la libertà di religione”, non si modifica la sostanza ma l’intento è quello di dare maggiore spessore e profondità. Grazie.

GABURRO

Desidero ringraziare la relatrice per il rapporto e anche per l’introduzione orale fatta questa mattina. Le sono grato perché nell’introduzione di questa mattina ha esplicitamente detto che la libertà di religione è un diritto fondamentale. Riterrei per un miglioramento della raccomandazione di introdurre quest’affermazione. Grazie.

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