IT07CR29ADDI

AS (2007) CR29ADDI

 

Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2007

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Quarta parte

ATTI

della ventinovesima seduta

Lunedì 01 ottobre 2007-ore 15

DISCORSI IN ITALIANO NON PRONUNCIATI


ZACCHERA

(DOC. 11351 – 11304)

Egregi colleghi, penso che parlando di emigrazione possiamo presentare mille documenti teoricamente perfetti, ma forse dovremmo anche porci tre domande.

La prima è quanto costano tutte le associazioni, enti, istituzioni che si occupano di immigrazione e quanto delle somme stanziate dai governi finiscono effettivamente per l’aiuto diretto alle persone in difficoltà e quante invece nelle spese di organizzazione, consulenza, negli uffici e nella burocrazia. Ho il sospetto che se non si gestissero meglio queste spese si scoprirebbe che la più parte dei fondi finiscono proprio in spese improduttive.

Visto che abbiamo qui il direttore generale dell’Organizzazione Internazionale per la Migrazione (OIM) ci dia queste risposte per la sua associazione.

Il secondo aspetto è che vorrei sapere dai colleghi che mi hanno preceduto, soprattutto da quelli che più si sono lanciati in demagogiche arringhe sui “massimi sistemi” e sulla peraltro necessaria fratellanza umana che cosa bisogna fare davanti ad immigrati illegali che arrivano violando la legge e sanno di violarla, che si rifiutano di fornire le generalità, che non hanno né un lavoro né spesso possibilità di svolgerlo.

Il detenerli per un periodo provvisorio in centri che possano almeno identificarli è secondo me l’unico modo per evitare che si spargano sul territorio in maniera indiscriminata finendo nel lavoro sommerso e dando man forte poi, almeno in parte, al lavoro nero ed alla criminalità, e questo molto spesso non per volontà criminale ma come unica fonte di possibile di sostentamento anche perché senza identità non hanno diritti. Si è criticata l’Italia per questi centri paragonandoli ai lager, ma nessuno ha dato però una risposta su che cosa fare in alternativa per controllare chi viene intercetto quando entra in Europa illegalmente.

E che si fa piuttosto con chi organizza questi viaggi della disperazione, i moderni mercanti di schiavi oggi? Che si fa a livello politico con quei governi, e penso alla Libia, che vivono di questo traffico che in pratica non solo lo tollerano, ma anche lo incentivano facendolo perfino diventare arma di ricatto politico?

L’immigrazione verso il sud Europa non è un problema italiano, ma europeo e voi rappresentanti dei paesi del nord Europa siete poco attenti a quest’emergenza che poi filtra anche su di voi. Se ci aiutaste anche voi nella difesa dei confini europei e per una maggiore forma di controllo fareste anche il vostro interesse.

Credo che sia fuori discussione e che sia necessario l’aiuto umanitario e di emergenza a chi arriva, ma non possiamo poi automaticamente accogliere tutti se non riusciamo ad inserire che un numero ridotto di persone nel mercato del lavoro. Gli investimenti quindi sono da fare prima e subito nei paesi di origine dell’immigrazione anche per spiegare i problemi se si arriva come clandestini dando invece priorità a chi prepara la propria immigrazione verso l’Europa. In questo senso ricordiamoci che i continui cedimenti e le innumerevoli sanatorie che si sono succedute in Italia continueranno a fare aumentare gli arrivi dei clandestini.

E’ assurdo consegnare le “carte dei diritti”a tutti quelli che arrivano in modo irregolare, salvo in caso di asilo politico, ma gli arrivi vanno valutati caso per caso e non è un delitto ottenere e pretendere il rimpatrio obbligatorio per chi non è arrivato seguendo le leggi. Ma questo è un problema degli stati e dei governi che si devono impegnare ad osservare e fare osservare il controllo delle proprie frontiere.