IT07CR35

AS (2007) CR35

 

Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2007

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Quarta parte

ATTI

della trentacinquesima seduta

Giovedì 04 ottobre 2007-ore 15

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO


ROSSI
(DOC.11375)

Presidente e colleghi abbiamo vissuto e in parte stiamo vivendo dal 2001 anni bui. L’attacco alle torri gemelle è stato visto come un attacco allo stile di vita occidentale e questo senso di insicurezza ed incertezza per il futuro ha lasciato spazio a reazioni poco razionali che hanno seriamente messo in crisi le basi stesse della civiltà occidentale.

La volontà di imporre come protocollo didattico il modello del “disegno intelligente” fa parte di queste reazioni. Infatti l’attacco al mondo occidentale è stato sentito anche come un attacco alle religioni occidentali in particolare alle religioni giudaiche e cristiane. E’ del tutto normale ma non giustificabile che a seguito di un attacco vi sia una reazione: una reazione che cerchi di riaffermare la superiorità della religione colpita su tutti i fronti. Ed è in questo contesto che è partita, se così possiamo dire, la tentata rivincita dei “creazionisti”. In molte scuole del Stati Uniti ma purtroppo anche in Europa e anche in Italia, con lo scorso governo Berlusconi, c’è stato in questi anni il tentativo, diciamo così, di eliminare Darwin ed il suo Modello Evoluzionista dai programmi scolastici e sostituirlo con il modello del ‘disegno intelligente” o Creazionista. L’errore grave ed intollerabile alla base di questo tentativo è che la pretesa scientificità del “disegno intelligente” non è stata imposta cercando il consenso del mondo scientifico e accademico ma si è presa la scorciatoia della politica e si è cercato di imporre attraverso dei politici consenzienti il Modello Creazionista nelle attività didattiche anche in Italia.

Non possiamo essere noi a valutare la pretesa scientificità del Modello Creazionista, sul quale ho sinceramente dei dubbi, lo deve fare il mondo accademico e fino a che la validità di questo modello non sarà riconosciuta dalla comunità scientifica è sinceramente poco gradevole vedersi imporre un modello di interpretazione del nostro passato a fini didattici che odora di oscurantismo. Premettendo che il gruppo della sinistra unita è favorevole a questo progetto di raccomandazione, ci permettiamo di fare anche qualche piccola osservazione sulla struttura di questa risoluzione.

Questa risoluzione può sembrare a sua volta dettata da una reazione generata da un attacco al Modello Evoluzionista piuttosto che dalla volontà di riaffermare in senso positivo le basi della nostra civiltà e del nostro sistema educativo. Si può percepire in essa la volontà di affermare la superiorità di un modello scientifico, legittima e che condividiamo, ma che se non viene espressa con la dovuta sensibilità e rispetto verso chi sostiene in buona fede altre credenze potrebbe non giovare a quel processo del dialogo interculturale ed interreligioso che faticosamente e con discreti successi la nostra Assemblea ha intrapreso.

La reazione che ha avuto la Commissione episcopale della comunità europea ne è un segno tangibile. Credo che a molti parlamentari sia arrivata una comunicazione della Commissione episcopale che richiedeva la presenza in aula ed il voto contrario a questa risoluzione di quei rappresentanti parlamentari provenienti dall’area cattolico-cristiana. E’ questa una reazione al limite della legittimità, che non condividiamo, ma che è segno di una situazione di nervosismo che non aiuta ad intraprendere un dialogo sereno fra le religioni e la politica che abbiamo faticosamente intrapreso anche durante la presidenza del mio paese: San Marino.

Per questo intendiamo rassicurare la Commissione episcopale che a nostro parere la presente risoluzione non nega nessuna possibilità all’esistenza di un’entità superiore generatrice della vita, ma riafferma che il Modello Creazionista per essere insegnato nelle scuole deve prima dimostrare la sua validità scientifica e ogni tentativo per trovare delle scorciatoie su questo punto non farà altro che aumentare quel livello di tensione fra politica e religioni che faticosamente stiamo cercando di fare rientrare su livelli tollerabili.

Auspichiamo quindi un dibatto ed un confronto sereno su questa risoluzione, svincolato da posizioni ideologiche o religiose e siamo certi che l’abilità del relatore, anche con gli emendamenti proposti, e la responsabilità dei colleghi parlamentari aiuterà l’Assemblea ad approvare una raccomandazione necessaria ed equilibrata. Grazie.