IT08CR02ADDENDUM II

AS (2008) CR02ADDENDUM II

 

Versione provvisoria

 

SESSIONE ORDINARIA 2008

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Prima parte

ATTI

della seconda seduta

Lunedì 21 gennaio 2008-ore 15

ADDENDUM II

DISCORSI NON PRONUNCIATI IN ITALIANO

RIGONI ( Doc. 11490 parte I e II + Addendum)

 

Signor Presidente, colleghi, intervengo a proposito della missione di monitoraggio delle elezioni in Russia alla quale ho partecipato.

Intendo innanzitutto complimentarmi con l’amico Van der Brande per l’eccellente rapporto relativo alla missione di monitoraggio in occasione delle scorse elezioni parlamentari nella Federazione Russa e approfitto dei numerosi spunti di riflessione presenti in tale rapporto per esprimere alcune mie considerazioni in merito. Il quadro che emerge dalla relazione dimostra come gli osservatori siano concordi nell’affermare che in Russia vi sono ancora importanti passi in avanti da fare in termini di rispetto degli standard democratici e di pluralismo; le votazioni per il rinnovo della Duma, Camera bassa del parlamento russo, sono state giudicate libere ma non eque. Se da un lato ha potuto constatare personalmente significati miglioramenti tecnici e un’organizzazione delle operazioni di voto più efficiente, dall’altro sono risultate evidenti delle lacune più in relazione alla campagna elettorale che allo svolgimento delle stesse operazioni di voto. Un non equo accesso ai media, il largo sostegno statale al partito vincitore- Russia Unita- e l’effetto cumulativo della nuova legislazione elettorale, lo sbarramento al 7%, la presenza in lista dei governatori candidati e del Presidente, hanno reso meno credibile la competitività dell’opposizione e dei partiti più piccoli. Ci sono sicuramente progressi da fare su ciascuno dei punti evidenziati nella relazione del Presidente Van der Brande, tuttavia, ciò che mi preme sottolineare è l’importanza che il Consiglio d’Europa comprenda appieno il valore delle relazioni con la Russia.

Penso che l’Europa abbia tutto l’interesse a far si che on si creino nuove divisioni con Mosca e che si mantenga il dialogo: isolare la Russia sarebbe un errore che davvero rischierebbe di innescare un ritorno al passato, di erigere una nuova “cortina di ferro”. Problemi come il possibile allargamento ad est della NATO, il progetto dello scudo antimissile voluto dagli Stati Uniti d’America e la denuncia del Trattato CFE devono essere trattati in un’ottica di collaborazione e non di competizione.

Da convinto sostenitore dell’approccio positivo e costruttivo, ritengo piuttosto che sia doveroso da parte nostra aiutare questo paese nel comprender che i valori democratici non sono un pericolo per la sicurezza nazionale e tanto meno si pongono in contraddizione con quei valori da patria, di benessere e di crescita che, come è facile intuire, rientrano tra le priorità di una giovane democrazia dal passato travagliato. La Federazione russa non si deve dolere di queste critiche costruttive che dimostrano un’attenzione nella nostra Assemblea verso questo che è considerato, giustamente, un grande paese.

Sappiamo bene che i valori della democrazia sa affermano nel tempo e che la democrazia non si può esportare, ma si costruisce passo dopo passo con il consenso di tutti i cittadini. Si tratta, in sostanza, di una questione cruciale sulla quale il nostro impegno deve essere massimo: la crescente integrazione della Russia nelle istituzioni europee, peraltro efficacemente dimostrata dalla partecipazione al Consiglio d’Europa, deve proseguire ed è auspicabile che tale obiettivo rientri tra le priorità dei rappresentanti che siedono nella nuova Duma.

A mio avviso in questa direzione essenziale diviene la ratifica del Protocollo 14, che riguarda la Corte Europea dei diritti dell’uomo, e l’abolizione definitiva della pena di morte, anche alla luce dell’approvazione della moratoria universale delle esecuzioni capitali, approvata recentemente, su proposta italiana, all’Assemblea delle Nazioni Unite. E’ nell’interesse dell’Europa tutta: non c’è vera Europa senza Russia, senza l’apporto culturale, economico e sociale di questo grande paese. Allo stesso modo non dobbiamo dimenticare che la Russia ha bisogno dell’Europa, come la sua plurisecolare storia dimostra in modo esemplare. Si tratta insomma di un cammino comune che abbiamo il preciso dovere di aiutare e di favorire anche noi del Consiglio d’Europa.

Presidente, penso che dobbiamo continuare a chiedere di svolgere libere e giuste elezioni democratiche, ma anche dobbiamo insistere a fare sentire il nostro pieno appoggio al processo di cambiamento e di modernizzazione della società russa, in atto oggi nella Federazione. Noi siamo per una politica di inclusione, non per escludere, per separare. Far tornare indietro la Russia in una situazione di debolezza e di isolamento nella pseudo democrazia degli oligarchi , voglio dirlo con convinzione, non è nell’interesse dell4europa e di questa nostra Assemblea parlamentare.