IT08CR13

AS (2008) CR13

 

Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2008

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Seconda parte

ATTI

della tredicesima seduta

Martedì 15 aprile 2008-ore 15

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

RIGONI (Doc. 11464)

 

Voglio fare subito i miei complimenti all’amico Porgourides per l’eccellente rapporto. Ho in comune con il relatore l’intento di aiutare i cittadini bielorussi a godere degli stessi diritti e delle stesse libertà di cui godono gli altri cittadini europei. Condivido con lui la convinzione che un giorno questo avverrà, e che i parlamentari bielorussi democraticamente e liberamente eletti siederanno vicino a noi in questo emiciclo. Quello che non mi convince è la questione sulla strategia per arrivare a questo risultato.

Occorre una strategia che abbia un impatto vero, occorre essere coerenti, criticare le violazioni dei diritti umani, gli abusi dello stato di diritto e le manipolazioni della giustizia a fini politici nella Bielorussia, come facciamo anche oggi. Ma sono convinto che non basti soltanto condannare. Occorre essere fermi sui principi e i valori che sono propri al Consiglio d’Europa, ma credo che per avere un impatto sulla situazione in Bielorussia si debba intarttenere un dialogo il più ampio possibile.

Ritenere che anche i contatti informali con il parlamento bielorussi siano tutt’ora inappropriati sarebbe come perseverare in un grosso errore di valutazione. Isolare le autorità e anzi propugnare il loro isolamento non può fare avanzare la nostra causa. Aspettare che la democrazia arrivi da sola è pura illusione e noi lo sappiamo:l’illusione non è la politica. Occorre senz’altro questo approccio differente.Credo che sia necessario considerare il sistema bielorusso come un sistema che va cambiato dalle fondamenta ma non considerarlo come un monolite Ci sono forze e personalità pronte a recepire il nostro massaggio, anche all’interno del sistema. Non parlando con nessuno ci priviamo della possibilità di avere un’influenza su di loro, vista la scarsa politicizzazione della società. Queste forze sono probabilmente quelle meglio piazzate per poter condurre questo paese sulla strada del Consiglio d’Europa. Occorre avere un dialogo con le autorità, occorre avere un dialogo con la gente comune che non sa neanche che il Consiglio d’Europa esiste.

Vorrei usare un esempio: ho pubblicato un articolo su un quotidiano bielorusso, proprio in questi giorni , in cui rivolgo un appello ai presidenti delle due camere del parlamento perché prendano l’iniziativa di introdurre una moratoria sulla pena di morte, un argomento giustamente anche trattato sul rapporto. Si tratta di un appello che ho fatto in quanto relatore sulla situazione in Bielorussia per la Commissione per gli affari politici, la gente può liberamente comprarlo, leggere e commentare. Si tratta di un risultato di rilievo, perché di solito la nostra Assemblea ha contatti con le forze di opposizione che appartengono ad una élite mentre non ha accesso al vasto pubblico bielorusso. Si tratta anche di un’apertura non indifferente da parte delle autorità che, con la pubblicazione di questo articolo, hanno accettato di essere criticate aperatmente nel loro paese. Questo è un segnale significativo che noi dobbiamo cogliere.

Vi è stata come il relatore Pourgouides lo ricorda la liberazione di sei prigionieri politici. Non è un fatto casuale. E’ un messaggio e bisogna ascolatrlo. Queste liberazioni sono avvenute durante le negoziazzioni per l’apertura della Delegazione della Commissione Europea a Minsk, nel quadro di contatti sempre più intensi con la diplomazia dell’Unione Europea livello della Commissione e dopo la partecipazione di due parlamentari bielorussi ad una riunione della Commissione per gli affari politici qui a Strasburgo dove si sono confrontati a due rappresentati dell’opposizione.

Del resto subito dopo la visita che ho condotto a Minsk, in ottobre 2007, le autorità bielorusse hanno dato la propria disponibilità all’apertura di un Punto d’Informazione del Consiglio d’Europa a Minsk per seminare i valori del Consiglio d’Europa. Dobbiamo far crescere in quel paese il valore della democrazia. Non posso che rallegarmi del fatto che oggi, come lo ha confermato il ministro Kubish, l’apertura dell’infopoint del Consiglio d’Europa a Minsk è sempre più vicina.

Bisogna in pratica accompagnare veramente lo sviluppo di un processo democratico in Bielorussia. Bisogna inserire la questione delle violazioni dei diritti umani e dello stato di diritto in questo paese nel quadro di una strategia di dialogo politico. Sia chiaro, lo dico con fermezza: i valori non si vendono, non siamo al mercato. I valori si difendono senza compromessi ma la fermezza dei valori deve essere anche accompagnata da un’ apertura sulla strategia. Una strategia di flessibilità soprattutto nell’interesse dei cittadini della Bielorussia.