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AS (2009) CR 01

Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2009

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(Prima parte)

ATTI

della prima seduta

Lunedì 26 Gennaio 2009, ore 11.30

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

FASSINO ( Dibattito sull’adozione dell’ordine del giorno)

Presidente, credo che sia giusto da parte dell’Ufficio di Presidenza di inserire un dibattito sulla situazione in Medio Oriente e sulle situazioni che si sono prodotte intorno alla guerra di Gaza. Credo che sia un dibattito importante per questo ritengo che bisognerebbe collocarlo in modo tale da avere la più ampia partecipazione possibile.

Giovedì è prevista in Francia una giornata di sciopero nazionale che investirà tutto il settore dei trasporti, questo avvenimento potrebbe determinare delle assenze nella nostra Assemblea. Domani mattina non avremo l’intervento del Presidente del governo spagnolo Zapatero che è stata sostitutito, a quanto so, con il dibattito sulla risoluzione relativa ai mezzi audio-visivi previsto per mercoledì pomeriggio. Chiedo che si possa calendalizzare il dibattito su Gaza mercoledì pomeriggio al posto della risoluzione sui mezzi audio-visivi spostata a martedì mattina. In questo modo probabilmente avremo una partecipazione più ampia a un dibattito su un tema che tutti avvertiamo essere importantissimo. Grazie.

STOLFI (Doc. 11793 parte I e II)

Presidente, vorrei porgere al Presidente dell’Assemblea i migliori auguri di buon lavoro. Vorrei salutare anche il Segretario Generale del Consiglio d’Europa Terry Davis e il Segretario Generale aggiunto Signora Buquicchio.

Intervengo a nome della Delegazione di San Marino per una questione che ci sta molto a cuore. Riguarda il seggio di San Marino alla Corte Europea dei diritti umani che è vacante dal primo ottobre dell’anno scorso.

L’undici dicembre, a Parigi la Sottocommissione per l’ammissione dei giudici alla Corte ha esaminato i tre candidati sanmarinesi e il none gennaio scorso il Bureau ha preso nota del rapporto della Sottocommissione e ha proposto all’Assemblea di chiedere al governo sanmarinese di presentare una nuova lista.

Voglio esprimere qui il nostro profondo rammarico per il contenuto di questo rapporto che, oltre a rigettare la lista dei candidati, non presenta nessuna spiegazione sul motivo del rifiuto.

La terna rigettata è composta da due donne e un uomo. Le due candidate facevano già parte della terna che è stata considerata idonea soltanto qualche mese fa e anche il nuovo candidato possiede tutte le qualifiche necessarie per la posizione di giudice. Questo fatto è assolutamente indiscutibile. Quindi mi sembra del tutto incomprensibile il rifiuto di questa lista.

Di conseguenza desidero contestare questa decisione del Bureau ed oppormi all’adozione invitando i colleghi ad esprimersi nello stesso modo. Inoltre la Sottocommissione dovrebbe informare tempestivamente dell’avvenuto rifiuto della lista dei candidati e soprattutto notificare precisamente le ragioni di tale rifiuto in modo da permettere al governo interessato di ripresentare al più presto una lista alternativa.

La mancata comunicazione delle motivazioni è assolutamente inaccettabile: non si può pretendere di ricevere una lista alternativa senza specificare le mancanze della lista rigettata in maniera chiara e dettagliata. E’ del tutto irragionevole chiedere ai Paesi di rispettare tutta una serie di criteri estremamente rigidi e pronunciarsi sulle liste senza spiegare chiaramente dove i governi hanno sbagliato. Questo non è un problema che riguarda soltanto San Marino ma tutti i Paesi membri senza distinzioni.

La Sottocommissione non esplicita i motivi della sua scelta per ragioni di confidenzialità a tutela dei candidati. Ma tale esigenza si può garantire molto semplicemente tramite una comunicazione riservata dell’Assemblea Parlamentare al governo interessato.

La mancanza di trasparenza nella selezione dei giudici è evidente e assolutamente inaccettabile. Di conseguenza propongo di prevedere la partecipazione dei rappresentanti della delegazione parlamentare del Paese in questione alla riunione della Sottocommissione per l’elezione dei giudici e del Bureau dell’Assemblea qualora non fossero già membri, in occasione dell’esame delle liste dei candidati.

In conclusione, le mie proposte sono due: informare tempestivamente e in maniera dettagliata il governo interessato sui motivi del rigetto della sua lista di candidati e in secondo luogo, dare la possibilità ad almeno un membro della delegazione parlamentare del paese interessato a partecipare all’esame della lista di candidati del suo paese in seno alla Sottocommissione e al Bureau dell’Assemblea. Grazie.