IT09CR30ADDI       AS (2009) CR30 ADD I

Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2009

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(Quarta parte)

ATTI

della trentesima seduta

Martedì 29 Settembre 2009, ore 15.00

DISCORSI IN ITALIANO NON PRONUNCIATI

GALATI ( Doc.11989)

“La cultura rende un popolo facile da governare, ma impossibile a ridursi in schiavitù” questa celebre frase raccoglie il senso e la sostanza della fondamentale importanza della cultura “latu sensu” dei popoli. Il processo d’integrazione europea, che dai primi passi compiuti negli anni ’50 ha portato alla nascita dell’Unione europea, all’ingresso al suo interno di nuovi paesi, oggi siamo a ventisette, e all’adozione dell’euro da parte del loro nucleo principale, ha contribuito in modo decisivo al progrsso economico, socilae e civile delnostro paese e del nostro continente.

L’unità dell’Europa ha favorito la pace, ha garantito la democrazia e ha consentito l’affermazione del modello sociale europeo, grazie al quale ogni cittadino ha diritto alla sanità, alla scuola e alla formazione. L’Europa deve contribuire al governo democartico della globalizzazione culturale. Per questo occorre un maggiore protagonismo sulla scena internazionale e una maggiore unità politica che consenta di parlare con una voce sola e di agire in modo tempestivo ed efficace.

La nuova presidenza democratica di Barack Obama pone le condizioni per il rilancio di una partnership tra l’Unione europea e gli Stati Uniti. Tale partnership va concepita come un’alleanza volta alla definizione di un nuovo ordine internazionale capace di regolare in modo democratico, pacifico, equo e multilaterale il crescente multipolarismo che si sta affermando sulla scena mondiale. Il teatro politico-culturale del Medio Oriente può essere forviero di opportunità e di risorse, se, giocato con attenzione e abilità.

Il Mediterraneo è un’area vitale per il futuro dell’Europa e per la satibiltà internazionale. Il processo di integrazione culturale dei paesi dell’area mediterranea con l’Europa è di vitale importanza per stabilire unpercorso di pace e di interscambi che possano far crescere quelle realtà da un punto di vista della democrazia e del benessere.

Il lavoro è la risorsa più preziosa di cui dispongono le comunità umane. Proprio l’attuale crisi economica ha svelato per l’ennesima volta il fatto che la ricchezza e il benesserr delle nostre società provengono dal lavoro. Perciò, creare delle opportunità di lavoro che possano traformarsi in arricchimento culturale è una insopprimibile esigenza di una società moderna e attenta alle problematiche degli strati di società più diversi.

Per quanto riguarda l’Italia, il tessuto produttivo è caratterizzato soprattutto dalla piccola e media impresa:questa ha bisogno di capitali e di strumenti culturali (innovazione, ricerca, conoscenza del mondo contemporaneo). Aiutare la formazione di una società civile di dimensione europea è anche questo il compito di una politica che talvolta rischia di rimanere indietro rispetto alla società civile continentale che, invece, avanza senza sosta: i nostri studenti sono sempre più in contatto con i loro colleghi europei, i giovani dell’intero continente rivelano sempre più orientamenti e bisogni comuni, non si ferma il processo di formazione di partiti e sinadacti di dimebsione europea, le imprese operano in un terreno continentale, lo scambio del lavoro aumenta senza sosta, e i confini dell’Unione si sono estesi e comprendono ora anche molti paesi dell’Europa orientale.

L’Unione europea è oggi la più grande potenza scientifica e culturale del mondo contemporaneo. E’ importante cercare di portare gli investimenti per la ricerca al 3% del PIL. Proprio questo stesso obiettivo è stato recentemente assunto dal governo degli Stati Uniti come una delle principali misure per rispondere alla crisi economica. La ricerca scientifica, tutta, senza distinzioni artificiose tra la ricerca di base e quella applicata, tra ricerca umanista e tecnica, costituisce la sola vera arma per combattere l’attuale momento do crisi e di difficoltà. Non è un caso se Barack Obama evidenzi come proprio la crisi debba motivare un forte aumento degli investimenti pubblici in ricerca pura, e affermi: “ La scienza è più essenziale per la nostra prosperità, la nostra sicurezza, la nostra salute, il nostro ambiente e la nostra qualità della vita di quanto non sia mai avvenuto prima”

L’idea di sostenere la proposta di istituzione di Erasmus universamle, che estenda i programmi di scambio europeo oggi disponibili per gli studenti e i docenti universitari è importante e va guardata con rispetto e interesse. Il nostro futuro comincia ogni mattina quando i bambini entrano negli asili e nelle scuole, quando gli studenti si siedono nelle aule, quando i maestri e i professori entrano nelle classi, quando tanti studiosi italiani avviano i loro laboratori e accendono il loro computer. Noi dobbiamo lavorare per loro.

Chiudo citando la frase di Raul Follereau, immenso filosofo del ‘900 :“Proclamo erede universale tutta la gioventù del mondo, di desrta, de centro e di sinistra c’è solo un cielo per ilmondo il cielo del sapere”.