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AS (2009) CR 34
Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2009

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(Quarta parte)

ATTI

della trentaquattresima seduta

Giovedì 01 Ottobre 2009, ore 15.00

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

 

VOLONTE’ ( Doc. 12017)

Voglio ringraziare innanzitutto il Collega Jean-Claude Mignon per questo straordinario rapporto che ci ricorda come sessant’anni fa, il Consiglio d’Europa non solo si fondò sui principi di libertà, personalismo, le libertà politiche, le fondamenta democratiche nei paesi ma come tutto che è accaduto grazie ai nostri padri fondatori, è possibile e porta frutti di bene per l’intero continente europeo anche oggi.

Oggi, infatti, l’Europa c’è, c’è la democrazia, ci sono i diritti umani, c’è uno stato di diritto. E questo grazie anche al lavoro della nostra organizzazione. L’Europa, e il Consiglio d’Europa in particolare, continuano ad essere il miglior protagonista della promozione e della protezione dei principi fondamentali dei diritti naturali di persone e popoli. Pensiamo alla guerra fredda: riportiamo le nostre menti e i nostri cuori a soli venti anni fa, alla caduta del muro di Berlino, a Solidarnosc, a Charta 77.

Guardiamo questi vent’anni: il Consiglio d’Europa ha saputo accompagnare lo sviluppo di quelle democrazie e sta promuovendo i diritti e i doveri in molti altri paesi. Si può esportare la democrazia? Il tema è di stringete attualità. La domanda, dopo le diverse risposte date dall’amministrazione di Bush prima, e di Obama oggi, è ancora più attuale. Ci vorrebbe tempo per rispondere ma noi, il Consiglio d’Europa è già un inizio di risposta. Ebbene, lo dice in questo rapporto, facendo molti esempi e riflessioni, Mignon.

Il Consiglio d’Europa è già una risposta perché già difendendo i valori dei diritti umani e dello stato di diritto, noi possiamo dare una risposta e creare quelle precondizioni affinché le istituzioni democratiche possano non solo nascere ma anche irrobustirsi. La visione lungimirante dei nostri padri fondatori si dimostra perciò ancora una volta la più intelligente intuizione insieme a quella dell’Europa, dell’ONU anche per questo inizio del ventunesimo secolo.

Essere aperti al dialogo, pronti a offrire assistenza è una straordinaria caratteristica della nostra azione e perciò virtù sempre da accrescere nei nostri compiti. Ci sono aspetti da migliorare, lo dice benissimo Mignon: i rapporti tra il Consiglio e l’Assemblea, anche se in questi rapporti reciproci che lui chiama giustamente canali di dialogo e di collaborazione, si sono trovate recenti importanti novità: i frequenti incontri informali che si sono svolti in questi mesi.

Certi nostri compiti si ampliano. La stessa realtà e la stessa storia di cui siamo protagonisti, ci interpella urgentemente verso nuove direzioni. Sono sempre più necessari un maggiore impegno e determinazione per prevenire la crisi, migliorare le analisi, prevenire anche il terrorismo estremista, e anche analisi molto più concrete, soluzioni molto più efficaci rispetto agli effetti sulla democrazia, sui diritti umani, sulla vita di decine di milioni di abitanti dopo la crisi economica.

Onorevoli Colleghi, abbiamo ascoltato proprio ieri il segretario generale dell’OCDE sentirci dire che decine di milioni di disoccupati e molte famiglie saranno in difficoltà e qualche giorno prima il Segretario Generale del Fondo Monetario dire che potrebbero esserci pericoli in tutto il mondo per questa crisi. Il coraggio politico al quale ci richiama il notevole rapporto Mignon dev’essere la nostra strada accompagnata al realismo e alla forza di mantenere e lavorare sempre di più per quei valori non negoziabili, per quei diritti umani che hanno fatto della nostra organizzazione nel passato, nel presente e speriamo di essere all’altezza, nel futuro, una forza e una presenza fondamentale. Grazie.

BERGAMINI ( Doc.12017, emendamento III)

Ho ritenuto importante al paragrafo 22 di questo rapporto, dove si parla della dimensione extraeuropea dei problemi affrontati dal Consiglio d’Europa, di sottolineare il grande impluso e il grande potenziale che in questa attività svolge il Centro Nord-Sud. Un organismo quadripartito che conoscete bene perché è il frutto di un accordo parziale del Consiglio d’Europa e che raccoglie 22 Stati dentro e fuori dell’Europa. Il suo mandato è proprio quello di sviluppare il dialogo interculturale al di là die confini europei. Grazie.

VOLONTE’ ( Doc. 12017, emendamento II)

L’emendamento è proprio su quel punto 28.11 che sposterebbe a due o tre anni il mandato. Io non c’ero due anni fa e quindi non posso venir accusato d’essere a conoscenza di quello che è accaduto. Mi sembra inopportuno solo sul piano del metodo d’inserire questa raccomandazione, con tutte le buone intenzioni dell’on. Mignon. Meglio sarebbe bocciare questo comma e presentare una riforma di regolamento così ciascuno di noi sarebbe per sempre al riparo da qualsiasi altra operazione. Grazie.

VOLONTE’ ( Doc. 12017, emedamento I)

Per illustrare quest’emendamento: come chiedevamo nella sessione di qualche mese fa l’intervento del presidente dell’ IPO, chiediamo di poter intensificare anche i rapporti tra il Consiglio d’Europa e questa importante organizzazione parlamentare, soprattutto per rafforzare i principi democratici e la difesa dei diritti umani anche in quelle nazioni. Grazie.