IT10CR06       AS (2010) CR 06

Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2010

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(Prima parte)

ATTI

della sesta seduta

Mercoledì 27 gennaio 2010, ore 15.00

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO


CHITI (Doc. 11860)

Il tema di questa nostra discussione riguarda certo la situazione delle minoranze religiose in Grecia e in Turchia, ma al tempo stesso credo ci induca a parlare di tutti noi, del nostro presente, del nostro futuro in Europa. Le minoranze religiose residenti in Grecia e Turchia sono, come è stato detto, sono cittadini dei paesi nei quali risiedono quindi devono avere tutti i diritti e tutti i doveri degli altri cittadini. E’ compito questo di ogni stato democratico, non si può su questi aspetti invocare la reciprocità perché non sono cittadini stranieri.

E’ giusto che il Consiglio d’Europa segua con continuità e solleciti la piena realizzazione di questi obiettivi. Si tratta di uguaglianza delle opportunità. Come dicevo l’occasione induce anche a fare delle considerazioni più generali. La libertà non ha aggettivi. Se viene negata per la cultura, per le religioni, per qualche enia presente in un paese, la libertà viene ferita e impoverita per tutti. Ancora oggi la democrazia e la libertà hanno bisogno per poter vivere della laicità come noi abbiamo bisogno dell’aria.

La laicità si fonda sull’autonomia tra stato e istituzioni religiose, si fonda sul fatto che i cittadini non possono essere discriminati per la loro fede o la loro cultura, si fonda sul fatto che nessuna religione o cultura può imporre i propri dogmi con le leggi dello stato. Le confessioni religiose hanno il diritto di esprimersi in modo pubblico su tutto ciò che riguarda la vita di una società: dalla famiglia all’etica, dal sociale alla guerra e alla pace. Non possono però imporre ai cittadini per legge un loro credo. Se cercano di farlo lo stato, cioè noi in quanto rappresentanti dei cittadini nelle istituzioni, abbiamo la responsabilità di non consentirlo.

Il pluralismo religioso e culturale non solo quello che ci ha lasciato la storia ma quello che vive il nostro presente, in tutti i paesi europei è una ricchezza. Il pluralismo, il reciproco rispetto, la condivisione dei principi fondamentali della libertà, della democrazia e della laicità debbono rafforzarsi all’interno di ogni nostra società, in Grecia, in Turchia, ovunque, verso quanti sono nati nei nostri paesi e verso quanti verranno a viverci. Grazie.

VOLONTE’ ( Doc.11860)

Presidente, onorevoli relatori, sono molto felice di questo rapporto e mi congratulo col relatore e condivido molte delle cose dette dai miei colleghi non solo del PPE ma anche di altri gruppi politici e di altre nazionalità. Mi sembra che sia importante questo rapporto perché segna un passo avanti che in qualche modo viene sottolineato simbolicamente dalla visita qui del Primo Ministro greco e dall’elezione del Presidente della nostra Assemblea.

Quindi questo rapporto nasce in un momento di grandi auspici che non dobbiamo buttare via, né perdere di vista. E’ importante incoraggiare questi sforzi, sono importanti, l’ha detto il relatore, il collega Omtzigt e altri per introdurre un’idea positiva della reciprocità, un’idea della tolleranza reciproca che non sia costrittiva ma che sia una reale volontà di riconoscere a ciascuno il diritto umano della libertà religiosa come occasione di incontro, non come occasione alla diffidenza reciproca. Occasione di rispetto e di incontro tra comunità religiose, tra persone che hanno diverse fedi religiose, diversi credi religiosi e che possono insieme contribuire in un confronto reciproco, alla crescita della società nazionale.

Ci sono stati passi in avanti importanti e questa identità che è occasione d’incontro e non di scontro, può diventare anche attraverso questo rapporto, chiedo al relatore di considerare anche con attenzione visto che il tempo ce lo consente, molti emendamenti che possono migliorare o suggerire dei miglioramenti a questo testo. Questo rapporto, dicevo in conclusione, può rappresentare una grande occasione per accompagnare le due nazioni in un reale avanzamento di questi passi avanti che sono già stati fatti fino a questo momento e che possono proseguire nella direzione da tutti auspicata e penso anche da parte di entrambi i governi. Grazie.

GALATI, emedamento 4 al Doc. 12102

L’emendamento quattro che abbiamo già discusso in commissione richiede una composizione diversa rispetto alla richiesta che viene fatta. Del resto la commissione oggi aveva espresso un opinione favorevole, ci attendiamo quindi una loro conferma.

GALATI , emendameno 5 al Doc. 12102

Nel ringraziare il relatore per l’articolata e approfondita relazione, come già esposto in commissione, l’emendamento coglie la richiesta che viene fatta nella relazione. In Italia dal 2000, su proposta del governo Prodi vi è la legge chiamata “par condicio” che va incontro a questa richiesta: si garantisce uguale accesso sia ai partiti politici che ai candidati indipendentemente dalla forza elettorale.