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AS (2010) CR 10
Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2010

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(Seconda parte)

ATTI

della decima seduta

Lunedì 26 aprile 2010, ore 11.30

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

 

VOLONTE’ ( Doc. 12210 Parte I e II + Addendum)

Signor Presidente, anch’io voglio ringraziare il collega Mignon di questa sua relazione, una relazione importante come è già stato sottolineato e condivido in pieno e quindi a supporto delle parole del collega Mignon, è una relazione che dovrebbe essere maggiormente conosciuta non solo tra tutti noi colleghi dell’Assemblea, ma anche usata come strumento di conoscenza e di informazione che le nostre delegazioni nazionali poi hanno e fanno, o dovrebbero fare, nelle loro proprie sedi parlamentari per far sapere ai nostri parlamenti e, possibilmente ai nostri concittadini, che cosa fa il Consiglio d’Europa, e rafforzare l’idea che quel qualcosa che fa è qualcosa di concreto.

Sono stati citati tantissimi esempi di lavoro comune che vengono svolti con attenzione, capacità, competenza non solo da molti colleghi ma anche da altre iniziative che vengono poi svolte come è stato appunto per l’Albania. Iniziativa che voglio ricordare solo per rendere consapevoli noi stessi che il primo fattore di un cambiamento in Albania è che abbiamo un rappresentante del partito socialista all’interno della nostra Assemblea, posto che era vacante perché, dopo un anno dalle elezioni, il partito socialista non era ancora entrato in Parlamento.

E’ un piccolo segnale però talmente evidente che ci dice che non tutti i problemi sono risolti ma che impegnandosi comunemente, come è stato fatto nella missione presidenziale, si può avvicinare il traguardo di una soluzione. Non si arriva alla soluzione ma si avvicina di molto il traguardo della soluzione, fino a qualche mese prima assolutamente impensabile. E questo mi sembra un fatto tangibile che dimostra quanto il lavoro di cui è oggetto questo rapporto, cioè il nostro lavoro che così bene ci ha illustrato il collega Mignon, meriti di avere riconoscenza e conoscenza nella nostra opinione pubblica perché parla di soluzioni concrete, non solo di grandi appelli di principio senza alcuna possibilità di trovare appunto ipotesi di soluzioni.

Bisogna mettere in risalto questo lavoro, valorizzarlo sempre di più nella nostra attività parlamentare, l’attività delle nostre delegazioni nazionali, trovare insieme a Lei, mi associo anch’io alla domanda e alla riflessione che ha fatto alla fine del suo intervento il collega Mignon, trovare le modalità più opportune per rendere fruibile e per rendere conoscibile questo nostro lavoro che produce e avvicina alle soluzioni e che talvolta e molto spesso le trova nel lavoro comune.

Certamente, è da rilevare come è stato importante anche nello Standing Committee di Parigi, approvare delle norme che diano maggiore chiarezza e trasparenza alla procedura delle elezioni del prossimo Segretario Generale, altre valutazioni per allargare magari l’edificazione più politica dei candidati futuri. Col tempo vorremmo farlo. Certamente degno di nota è il processo di Interlaken che vede non solo protagonista la nostra Assemblea con l’intervento del Presidente Çavuşoğlu ma vede protagonista tutti i nostri paesi e tutti i nostri Parlamenti, in particolare, ma non solo, i paesi legati all’Unione Europea perché lì si sta valutando e si continua a discutere per valutare un’adesione completa dell’Unione Europea alla Corte dei diritti umani.

Certamente, mantenendo il margine di apprezzamento come è stato fatto nel documento finale per alcune materie e per la sovranità nazionale, ma un processo che noi sappiamo come è già stato più volte comunicato anche per volontà del Comitato dei Ministri che si vuole fare avanzare positivamente, che avrà bisogno di tempo e così concludo, come ho iniziato: è un altro segno tangibile di come l’impegno comune del Consiglio d’Europa, delle sue strutture, delle grandi personalità che compongono questa Assemblea, possa avvicinare la soluzione e cogliere delle opportunità. Grazie.