IT10CR14      

AS (2010) CR 14
Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2010

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(Seconda parte)

ATTI

della quattordicesima seduta

Mercoledì 28 aprile 2010, ore 10.00

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

 

CHITI ( Dibattito d’attualità: Le conseguenze della guerra tra Georgia e Russia)

L’ambasciatrice Tagliavini nel suo eccellente intervento, che io condivido, ha sottolineato alcuni aspetti importanti che dobbiamo avere presenti. Non solo la gravità della guerra tra Georgia e Russia, tutte le guerre sono gravi, ma questo è un nuovo conflitto nel nostro continente, tra due paesi memebri del Consiglio d’Europa. Ora le armi tacciono ma come ha detto l’ambasciatrice la situazione è precaria, perché il cessate il fuoco non è la pace. E noi dobbiamo riuscire a far tacere quelle armi per sempre. La via del dialogo, del confronto, della fiducia reciproca è quella a cui noi dobbiamo contribuire.

Per fare questo non serve dividerci in tifosi della Gerogia o della Russia, per usare un’espressione dell’ambasciatrice Tagliavini, schierarci per le solo verità degli uni o degli altri. La Commissione di indagine ci dice quello che in questa sede era stato detto: entrambi i paesi sono responsabili. Noi dobbiamo piuttosto essere tutti uniti per contribuire a rendere la pace stabile e duratura. Altrimenti ad essere sconfitti saremmo tutti. E dobbiamo farlo muovendoci sulla base dei principi del Consiglio d’Europa.

In primo luogo seguire la situzione delle popolazioni, le prime vittime della guerra, vigilare sul miglioramento delle loro condizioni e sul ritorno in sicurezza di tutti i profughi. In secondo luogo ribadire che nessuno Stato può essere colpito nella sua integrità territoriale. Nessuono Stato può essere smemebrato in modo unilaterale e con la forza. Su questo si fonda la pace e la sicirezza, su questo si fonda anche l’iniziativa contro i terrorismi e gli estremismi in Europa. Terzo punto non si può accettare la formazione di Stati su base etnica. E’ stato fatto, i latini dicevano “ errare humanum est, perseverare diabolicum”. Non si può accettare la formazione di nuovi Stati su base etnica.

Ovunque, in tutti i paesi, le minoranze devono essere rispettate, avere gli stessi diritti e gli stessi doveri. Nessuna maggioranza politica può ridurre o revocare culture, costumi, peculiarità purché coerenti con i principi delle costituzioni democratiche e della Dichiarazione universale dei diritti della persona. Dobbiamo poi affidarci all’autonomia delle regioni nell’interno degli stati. La democrazia anche sulla base federativa, sui principi della confederazione, è la via per avere un futuro migliore e per consolidare ovunque la pace. Credo che sia in questa direzione che noi dobbiamo lavorare utilizzando i rapporti positivi che anche i nostri singoli paesi possono avere sia con la Russia sia con la Georgia. Grazie.

VOLONTE’ ( Dibattito d’attualità: Le conseguenze della guerra tra Georgia e Russia)

Presidente sia a titolo personale ma anche a nome del mio gruppo, vorrei richedere a Lei di prendere tutte le informazioni del caso, visto i gravi avvenimenti che sono avvenuti ieri pomeriggio. Mentre qui avevamo il Presidente dell’Ucraina, proprio in Ucraina nelle aule parlamentari ci sono stati incidenti gravissimi, nei quali molti colleghi hanno ricevuto percosse, alcuni sono stati ricoverati. C’è l’occupazione del Parlamento operata da una parte politica. Tutto ciò ci sembra contro il rispetto del principio della democrazia, oltre che della libertà d’espressione dei parlamentari. La invito e invito il presidente Çavuşoğlu a portare a quest’Assemblea, al più presto, notizie su quanto avvenuto e conclusioni sulle quali riflettere e eventualmente presentare una dichiarazione scritta da parte del nostro gruppo. Grazie.