IT10CR18       AS (2010) CR 18

Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2010

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(Seconda parte)

ATTI

della diciottesima seduta

Venerdì 30 aprile 2010, ore 10.00

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO


MALGIERI ( Doc. 12108)

E’ quanto mai opportuno, in questa fase delle relazioni tra il nord e il sud dell’Europa, che il Consiglio si ponga il problema di una strategia politica nel Mediterraneo. L’area a cui ci riferiamo non è mai stata tanto inquieta. I rapporti tra i paesi della sponda sud non sempre non sono buoni e non lasciano tranquilli i paesi della sponda nord. Intolleranze di vario genere minano la civile convivenza tra tutti coloro che si affacciano sul Mediterraneo.

I flussi migratori costituiscono problemi che spesso si trasformano in drammi. Perfino l’emersione di nuovi fenomeni di schiavitù ci lasciano interdetti. Quanto è accaduto alcuni mesi fa a Rosarno, in Calabria, ha dell’incredibile e ci chiama tutti ad assumerci responsabilità che ci competono come essere umani e in quanto partecipi di un progetto di armonizzazione dei diritti quale presupposto per una pace sociale possibile.

Il Consiglio d’Europa, profittando del rilancio del processo di Barcellona con l’istituzione dell’Unione per il Mediterraneo fortemente voluta dal Presidente Sarkozy immediatamente dopo il suo insediamento all’Eliseo, e ratificata da tutti i parlamenti europei interessati, ha la possibilità di interfacciarsi con questo nuovo sistema di relazioni nell’offrire il contributo della sua storia, della sua esperienza e della sua cultura maturata in sessant’anni di assistenza per cercare di diffondere una sorta di religione di diritti umani e di diritti dei popoli presso i paesi arabo-mediterranei e tutti gli altri che hanno a che fare con il nostro bacino.

Ho molto apprezzato la relazione al nostro esame ma mi rammarico dell’assenza in essa di riferimenti all’APEM, l’Assemblea Parlamentare Euro-Mediterranea, creata nel 2003 e alla quale aderiscono tutti paesi rivieraschi del Mediterraneo allo scopo di intensificare il dialogo culturale e religioso tra le civiltà oltre naturalmente, a creare i presupposti di un proficuo lavoro a livello parlamentare per portare all’attenzione dei governi quelle iniziative che si ritengono indispensabili per costruire un confronto proficuo tra nazioni che in questo luogo, nel dopoguerra, spesso si sono sentite l’una estranea all’altra.

Il Consiglio d’Europa può fare molto da questo punto di vista: innanzitutto istituendo un partenariato non soltanto con i singoli paesi ma anche con l’APEM stessa che ha tenuto nel marzo scorso la sua Assemblea plenaria ad Amman, in Giordania, ed oggi la presidenza la esercita l’Italia. E’ poi, intensificando la diplomazia parlamentale al fine di promuovere la cooperazione tra le assemblee legislative dei singoli stati.

L’Italia ha assunto la presidenza di turno dell’Assemblea Parlamentare Euro-Mediterranea: sarebbe interessante se il Consiglio d’Europa profittasse del ruolo di uno dei suoi membri fondatori per rinsaldare vincoli con paesi amici della sponda sud del Mediterraneo e di istituirne nuovi, nel quadro, naturalmente, della pace fondata sulla conoscenza e sull’accettazione delle diversità. Grazie.

BERGAMINI (Doc. 12108)

Gentili colleghi, come Presidente del Centro Nord-Sud, voglio innanzitutto ringraziare il collega Badré per il suo eccellente lavoro che ci ha presentato. Ovviamente non posso che condividere la sua posizione che vede nel Centro uno strumento fondamentale attraverso il quale rafforzare la partecipazione del Consiglio d’Europa al partenariato euro-mediterraneo.

Come il collega Badré ha giustamente sottolineato, il Centro Nord-Sud può svolgere un ruolo chiave nello sviluppo della cooperazione tra il Consiglio d’Europa ed i paesie della riva sud del Mediterraneo, anzi, lo sta già facendo da anni. Il programma Trans-Med esiste dal 1994, ed i progetti sviluppati in questo ambito sono numerossisimi. Essi si sono concentrati in particolare sulla promozione dei diritti delle donne, che noi consideriamo attrici di cambiamento nella regione Euro-mediterranea, ma anche sulla questione delle migrazioni e del co-sviluppo, nonché sulla promozione del dialogo interculturale, soprattutto fra le generazioni più giovani.

Siamo particolarmente fieri che quetso lavoro abbia portato all’adesione al Centro Nord-Sud del primo paese non europeo ma mediterraneo: il Marocco, che è diventato memebro del Centro nel luglio del 2009, e, in seguito al seminario Prospettive di cooperazione tra il Marocco ed il Consiglio d’Europa, che si è tenuto a Rabat nello scorso febbraio, stiamo sviluppando un ambizioso progetto che prevede la partecipazione di numerose unità del Consiglio d’Europa.

Come vedete il Centro si stà dimostrando sempre più ottimo facilitatore nella promozione dei valori del Consiglio d’Europa al di là dei confini europei, senza contare che non credo vi sia migliore cooperazione di quella tra eguali, come avviene al Centro. Naturalmente la finalità non può che essere condivisa: cercare di contribuire il più possibile ad una crescente stabilità nell’area mediterranea. Per tutti questi motivi, spero che voterete a favore di questa risoluzione. Grazie.

MALGIERI ( Doc. 12108)

Presidente, sull’ordine del giorno vorrei soltanto far notare a Lei e ai colleghi presenti che mi sembra assolutamente insufficiente organizzare dei lavori parlamentari su un argomento di questa importanza e chiederne poi l’approvazione a soltanto ventidue membri dell’Assemblea parlamentare. Credo che vi sia anche un problema di numero legale che consiglio di valutare a termini di regolamento. Comunque è un richiamo che faccio all’Assemblea perché la responsabilità è di tutti, pur dichiarandomi soddisfatto per l’approvazione del documento stesso. Grazie.