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AS (2010) CR 35

Addendum 1

 

DVD edition

SESSIONE ORDINARIA 2010

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(Quarta parte)

ATTI

della trentacinquesima seduta

Giovedì 07 ottobre 2010, ore 15.00

DISCORSI IN ITALIANO NON PRONUNCIATI

FARINA ( Doc. 12262)

Mi congratulo vivamente con Mr. Ayva. Egli è testimone con le parole e con le opere della verità di quanto propone. I bambini malati e disabili sono ciascuno une ricchezza unica, sono un talento che la società ha il dovere di accogliere e di coltivare, perché altrimenti la società non sarebbe un consesso umano, ma un lager.

Dunque una risoluzione come questa dona speranza. Dice che ciascuno è al mondo per qualcosa di positivo, può raggiungere una sua pienezza e un’utilità per il mondo. Spero che sia la risoluzione, sia la raccomandazione siano approvate all’unanimuità.

Mi permetto aggiungere tre osservazioni.

1)La prima è sulla situatione italiana. Credo che sia la legislazione sia la pratica concreta siano a livelli eccellenti. Il diritto alla educazione è garantito sia per quanto riguarda l’accesso alle scuole, il trasporto, l’assistenza e il sostegno durante le lezioni. In Italia i bambini e ragazzi handicappati erano dai dati pubblicati dal Ministero relativamente all’anno scolastico 2007/08 in totale 174.404 (il 2,3% dell’intera popolazione scolastica), i docenti di sostegno sono stati 88.441 con un rapporto quindi di un insegnante di sostegno ogni 1,97 alunni con problemi di disabilità.

2) Non si può demandare la soluzione di questi doveri della società allo Stato. E’ importantissimo applicare in questa materia il principio di sussidiarietà. Occorre far sì che le famiglie, le associazioni dal basso propongano soluzioni, si carichino del peso meraviglioso e insieme durissimo di condividere i bisogni degli studenti handicappati. Siamo chiamati tutti a occuparcene, secondo la misura della nostra libertà, ma guai « agli uomini che evadono dalle loro tenebre interiori ed esteriori, sognando sistemi talmente perfetti, che non ci sarebbe più bisogno di essere buoni » (T.S. Eliot, Cori de « La Rocca »)

3) L’inclusività deve essere fatta valere non solo dopo la nascita, ma anche prima. Se questi bambini sono unici e preziosi, occorre impedire davvero l’eugenetica, la selezione dei sani prima della nascita. Questo purtroppo è invece un argomento tabù. E io qui lo voglio infrangere.