IT12CR31

AS (2012) CR 31

 

Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2012

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(Quarta parte)

ATTI

della trentunesima seduta

Martedì 02 ottobre 2012, ore 15.30

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Viorel Riceard BADEA (Romania, PPE/DC / EPP/CD)

(Doc. 13081, Emendamento 8)

Caro Presidente, Cari Colleghi,

L’emendamento specifica gli obblighi contenuti nel parere n.193 (1996), che è l’atto fondamentale del passaggio della Russia al Consiglio d’Europa e che necessita ancora di un’attenzione maggiore da parte dell’Assemblea fino al completo inserimento. Da questa prospettiva si aggiunge un maggiore rigore necessario al controllo dell’adempimento di questi obblighi e non rappresenta una novità visto che fa riferimento al documento del 1996, accettato da tutta l’Assemblea, inclusa la delegazione russa.

Viorel Riceard BADEA (Romania, PPE/DC / EPP/CD)

(Doc. 13081, Emendamento 9)

Il principio fondamentale di questo emendamento è l’evoluzione poco soddisfacente dei negoziati bilaterali riguardanti il tesoro della Romania inviato a Mosca durante la prima guerra mondiale. Ribadisco in questo contesto le conclusioni del 2002 del relatore generale per il tesoro dell’Assemblea parlamentare che fa riferimento al deposito metallico in oro della Banca nazionale di 93,4 tonnellate. Purtroppo i dibattiti bilaterali, richiesti anche dalla nostra Assemblea, si sono fermati da più di sei anni, come dimostra il presente rapporto di monitoraggio che nota che la parte russa rifiuta di discutere sull’argomento.

Viorel Riceard BADEA (Romania, PPE/DC / EPP/CD)

(Doc. 13081, Emendamento 12)

Questo emendamento è destinato a dare una forma più rigorosa agli impegni della Federazione russa espressi tramite gli obblighi della parte russa contenuti nel parere n. 193 (1996) e tramite le risoluzioni sopra elencate. Non vedo motivi per cui l’emendamento dovrebbe essere respinto visto che fa riferimento a documenti già adottati dall’Assemblea.

Giacomo SANTINI (Italia, EPP/CD PPE/DC)

(Doc. 13021 e per parere Doc. 13029)

Anch’io, Signor Presidente, desidero cominciare rallegrandomi con il relatore e collega GARDETTO a titolo personale e a nome della Commissione per l’immigrazione che sottoscrive per grandi linee tutto il contenuto e le conclusioni di questo rapporto.

Le elezioni sono fondamentali per vigilare affinché la volontà di un popolo sia rispettata quando si tratta di formare il corpo legislativo ma anche i governi di un paese a tutti i livelli, da quello nazionale a quello regionale.

In ogni caso tengo a sottolineare che, affinché delle elezioni siano veramente democratiche e riflettano la volontà del popolo, è necessario vigilare affinché il massimo di persone interessate al voto possano in effetti parteciparvi.

L’immigrazione è in corso e sta diventando un fenomeno sempre più importante in Europa. Abbiamo avuto ieri un dibattito sull’OCSE e posso assicurarvi che nei paesi dell’OCSE gli immigrati rappresentano oggi il 13% della popolazione. Di fronte a questo numero sempre crescente di persone, noi dobbiamo dare loro la possibilità di partecipare, quindi facilitando l’acquisizione della nazionalità e della cittadinanza e dando loro il diritto di voto favorendo anche altre forme di partecipazione politica.

È giusto quindi e importante prendere delle misure per migliorare la partecipazione democratica degli immigrati appoggiandosi sui precedenti lavori di questa Assemblea e in particolare sulla risoluzione 1618 del 2008 che aveva come titolo: “La situazione della democrazia in Europa: misure tendenti a migliorare la partecipazione democratica degli immigrati”. Questa risoluzione già porta avanti certe proposte come facilitare l’accesso alla nazionalità, concedere un permesso di soggiorno di lunga durata a coloro che hanno superato i cinque anni di convivenza nel paese, accordare diritti elettorali attivi e passivi a coloro che da cinque anni risiedono stabilmente in un paese. Infine, bisogna togliere le restrizioni e incoraggiare gli immigrati ad aderire ai partiti politici o ad altre forme di partecipazioni.

Studi recenti sottolineano l’importanza di queste misure. I pochi dati disponibili dimostrano comunque che sono sottorappresentati, che hanno voglia di partecipare e che hanno quindi dei doveri ma anche dei diritti ancora da esprimere.

In conclusione, Signor Presidente, Signor Relatore, mi piacerebbe dire che dobbiamo creare uno strumento capace di evitare il deficit democratico favorendo soprattutto la partecipazione. Ecco, privare semplicemente una gran parte di immigrati del diritto di voto non rende un servizio alla democrazia e alle elezioni, anzi tutto il contrario.

Per questo propongo un emendamento che poi avrò l’opportunità di spiegare, per aiutare appunto gli immigrati a meglio essere presenti in questo campo e naturalmente ci sono strumenti che sostengono questa affermazione: la convenzione europea sulla nazionalità, e la convenzione per la partecipazione degli stranieri alla vita pubblica locale.

Poi, in occasione del voto, avrò modo appunto di rappresentare meglio anche questo concetto.

Grazie Signor Presidente.

Pietro MARCENARO (Italia, SOC)

(Doc. 13021)

Grazie Presidente.

Voglio ringraziare in primo luogo il rapporteur per questo lavoro che, come sapete, unisce una riflessione teorica e istituzionale alla capacità di raccogliere la lunga esperienza dell’osservazione elettorale e di tradurla in proposte di miglioramento del processo elettorale. Il rapporto di GARDETTO, a lungo discusso nella Commissione politica, rappresenta quindi un contributo importante al lavoro della nostra Assemblea.

Ma, ringraziando i colleghi di tutte le altre commissioni per la loro partecipazione, voglio finire dicendo quanto io sia rimasto colpito dalla qualità della discussione che c’è stata. In questa sala vuota si è registrato un dibattito di un livello qualitativo tale che chiunque ami la politica e pensi che non sia solo la ripetizione di frasi fatte ma la costruzione di nuove energie attraverso il confronto e la messa in gioco di se stessi, ha trovato qui, questa sera, elementi di conforto. E ha trovato anche la comunicazione del fatto che esistono delle idee, delle forze che uniscono noi tutti al di là di molte sfumature politiche che possono costituire una grande risorsa e che, naturalmente, bisognerebbe far giocare di più e meglio di quanto, anche questa sera, non abbiano giocato.

Grazie.