IT15CR14

AS (2015) CR 14
Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2015

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(Seconda parte)

ATTI

Della quattordicesima seduta

Mercoledì 22 aprile 2015, ore 10.00

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Sergio DIVINA (Italia, NR/NI)
(Dibattito di attualità: La situazione politica e di sicurezza in Ucraina e le sue implicazioni)

Grazie Presidente,

Se non vogliamo usare una lente distorta per leggere la storia, dovremmo ammettere alcune cose. L’Ucraina era un paese relativamente stabile, aveva un presidente eletto regolarmente, Viktor Ianukovich, che è stato fatto cadere con un colpo di Stato. Si dice perché era ostile al popolo. Se così fosse stato, si potevano anche indire normali elezioni. Così non è stato. È avvenuto un colpo di Stato e il nuovo presidente Porošenko probabilmente non è gradito dall’altra parte dei cittadini ucraini, i quali, mi sembra democraticamente – parlo del popolo della Crimea – scelgono con un voto, il referendum del marzo 2014, di appartenere alla Federazione russa. Qui scattano i grandi orrori internazionali, i doppi standard. La maggioranza della comunità internazionale, infatti, non riconosce questo referendum, invocando il principio di integrità territoriale degli Stati. Sì, ma così non è stato per la Serbia, per il caso del Kossovo. Così non è da anni per la situazione del Nagorno-Karabakh che è, e che resta, territorio azero. La situazione turco-cipriota dura da più di quarant’anni. I doppi standard continuano anche sulle informazioni circa le repressioni dei dissidenti che avvengono da ambo le parti, però i riflettori sono esclusivamente su una parte. Tutto questo non ha fatto che inasprire la situazione ucraino-russa.

Vi sono dei concetti pre-giuridici, cioè che risiedono nei diritti dell’uomo e che esistono ancora prima che questi siano riconosciuti dagli Stati con delle norme, chiaramente, giuridiche. In questi diritti dobbiamo anche comprendere i diritti collettivi dell’uomo, cioè l’autodeterminazione dei popoli, che significa stare con chi si vuole finché si vuole.

Bene, se adottiamo questo principio, la situazione russo-ucraina è già risolta. Decide il popolo delle varie regioni dove vuole stare e con chi vuole stare. Questa sarebbe la situazione più democratica esistente.

Grazie.