SESSIONE ORDINARIA 2004

(Prima parte)

ATTI

della sesta seduta

Giovedì 29 gennaio 2004 - ore 10

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO


DANIELI

Grazie Presidente, sarò più breve del tempo che mi è stato concesso.

Devo innanzitutto ringraziare tutti i colleghi che hanno operato per realizzare questo rapporto. In particolare è stata costituita una sottocommissione ad hoc e vi è stata una ottima cooperazione con l’Organizzazione europea dei porti marittimi, e devo altresì ringraziare i colleghi che in questo lavoro di équipe si sono incaricati di fare delle visite nelle diverse realtà nazionali, in particolare in Belgio, Grecia, Italia, Spagna, Turchia, Regno Unito e Germania.

E’ un lavoro, come ricordavo, fatto in squadra e che ha portato a un risultato che sottopongo all’esame dell’Assemblea, un risultato che parte dalla necessità in un qualche modo di andare a colmare un aspetto non affrontato e sostanzialmente questo è un rapporto che potremmo definire gemello rispetto a quello elaborato dal collega on. Gross alcuni anni fa, relativo alla capacità di accoglienza dei richiedenti asilo negli aeroporti.

Ci sono evidentemente delle similitudini con quel rapporto ma anche delle profonde diversità di natura oggettiva. Voglio ricordare che questo è uno dei rapporti che prosegue il lavoro della Commissione di migrazione e dell’Assemblea del Consiglio d’Europa nella sua interezza. E’ un’attività che viene proseguita e collocata nel tempo con una serie di risoluzioni, di raccomandazioni molto puntuali che vanno a completare il quadro per quanto concerne i richiedenti asilo e tutte le procedure dell’assistenza.

In particolare voglio ricordare la raccomandazione del 1991, sull’arrivo dei richiedenti asilo negli aeroporti europei, la raccomandazione del 1994 sul diritto di asilo, la raccomandazione del 1996 sulla formazione del personale che accoglie i richiedenti asilo nei posti di frontiera, la raccomandazione del 1997 sulla protezione e il rafforzamento del diritto dell’uomo, dei rifugiati e dei richiedenti asilo in Europa, la raccomandazione del 1998 sulla situazione delle donne rifugiate in Europa, la raccomandazione del 2000 sulla restrizione al diritto d’asilo negli Stati membri del Consiglio d’Europa e dell’Unione europea. Questo elenco per dimostrare una continuità, apprezzabile a mio avviso, di lavoro e d’impegno da parte dell’Assemblea e del Consiglio d’Europa su uno dei temi più rilevanti che è il tema del diritto di asilo, uno dei diritti fondamentali dell’uomo in un contesto di migrazioni che ha connotato la storia dell’umanità.

Il fenomeno migratorio non è un fenomeno recente ma è un fenomeno che ha contraddistinto sin dall’apparizione dell’uomo, tutta l’evoluzione del mondo.

Cerco di concludere signor Presidente, raccogliendo il Suo invito e dicendo che essenzialmente questo rapporto si pone la preoccupazione e rivolge quindi le relative raccomandazioni al Consiglio dei Ministri, agli Stati membri, alle altre organizzazioni internazionali, di andare verso un’armonizzazione del diritto negli Stati membri dell’Unione europea e di riuscire ad ottenere una puntuale applicazione della Convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati e della Convenzione dei diritti dell’uomo del 1950

Quindi, il tentativo di fornire, all’interno di flussi migratori che sono essenzialmente  misti in cui è difficile selezionare il migrante clandestino, da chi è in condizione di presentare una domanda di asilo, un quadro di buona condotta e di regole giuridiche possibilmente omogenee che vadano a garantire questo risultato,  è questo uno degli obiettivi fondamentali della nostra attività.

Signor Presidente, credo di aver risparmiato due minuti e mezzo raccogliendo il Suo invito e mi fermo qui. Grazie.

NESSA

Grazie Presidente, onorevoli Colleghi.

Prendo la parola per indirizzare il mio intervento a sostegno della relazione presentata dal Senatore Danieli inerente all’accesso all’assistenza e alla tutela per coloro che presentano una richiesta di asilo nei posti marittimi e nelle zone costiere d’Europa.

Ho avuto la possibilità di seguire il rapporto del Senatore Danieli sin dalla riunione di Limassol dello scorso ottobre, quando la Commissione migrazione lo adottò. A seguito del meeting cipriota si constatò che in base alla Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati già stipulata nel 1951, coloro i quali avessero bisogno di una protezione internazionale non avrebbero dovuto essere né puniti né privati del diritto di avanzare richiesta di asilo anche se giunti clandestinamente.

Da questa conclusione apparentemente semplice e scontata, che prende avvio dal rispetto dei diritti dell’uomo e risale a più di cinquant’anni addietro, nasce la lucida e attenta analisi svolta dal Senatore Danieli che evidenzia la stentata applicazione dei suddetti principi e pone l’accento sulla necessità di una soluzione rapida ed efficace.

Non volendo fornire una cronaca dei fatti – non starò qui a ricordare le innumerevoli tragedie umane come quella dei container di Dover e di Wexford– avvenimenti che ormai sono all’ordine del giorno e che ci obbligano moralmente ed eticamente a elaborare una strategia politica che ne impedisca il ripetersi.

Finora il lavoro svolto in tal senso è stato notevole: basti ricordare le numerose raccomandazioni dell’Assemblea rivolte alla tutela dei richiedenti di asilo, al diritto di asilo stesso o ancora alla formazione del personale addetto all’accoglienza ai posti di frontiera.

Ciononostante, la vastità della questione di migrazione non permette né un’analisi dettagliata né un intervento politico o legislativo definitivo per la risoluzione del problema. Nella fattispecie, la situazione dei richiedenti di asilo ci fornisce uno tra i tanti esempi dei molteplici aspetti che possono assumere i problemi derivanti dai fenomeni migratori quando questi vengono affrontati con scarsa responsabilità e con insufficiente  consapevolezza.

L’assioma di base che a mio avviso si può desumere dalla relazione del Senatore Danieli è che sia giunto il momento storico in cui si è reso evidente che una soluzione coscienziosa del problema sarà possibile solo quando saranno definitivamente sviluppate, salvaguardate e migliorate le norme che regolano l’accoglienza dei flussi migratori.

Sinora molto si è fatto nella direzione opposta, quella cioè di proteggere le coste, i confini della migrazione clandestina, un lavoro di regolamentazione quest’ultimo necessario e svolto in maniera eccellente; tuttavia, adesso bisogna migliorare a mio avviso, l’altra faccia del problema, quella dell’accoglienza, partendo dal presupposto comune che il nostro obiettivo non è quello di sradicare ed eliminare il fenomeno migratorio bensì di regolarlo sottraendolo alla clandestinità e alla tragedia.

Per questo dovrà essere data voce ai primi protagonisti dei flussi migratori, i migranti. Dovranno essere loro a poter spiegare le ragioni, le loro angustie e i loro problemi, a chiederci protezione e in tal modo a descriverci quella che è la loro realtà, poiché qualsiasi problema coinvolgente due parti mai potrà essere risolto attraverso un’azione unilaterale.

Questa è fondamentalmente la ragione che mi spinge ad appoggiare il rapporto del Senatore Danieli, e soprattutto ritengo particolarmente urgente l’applicazione di alcune parti di esso come la necessità di offrire a chiunque giunga in un posto marittimo o presso una zona costiera la possibilità di poter spiegare in modo dettagliato le proprie ragioni attraverso un colloquio con le autorità competenti, l’importanza che proprio in tal senso assume l’accesso a consulenze legali in materia di asilo e di migrazione, il dovere di vigilare su persone vulnerabili, su minori non accompagnati, bambini separati dai genitori, anziani, malati e donne incinte, ai quali indipendentemente da un asilo politico, dovrà essere fornito un alloggio adeguato. Grazie.

DANIELI

Nessuna risposta, nessuna replica, Presidente. Vorrei solo ringraziare tutti i colleghi che sono intervenuti, un ringraziamento al Segretariato della Commissione migrazioni per il prezioso lavoro svolto. Vorrei inoltre esprimere l’auspicio che una diversa programmazione dei lavori dell’Assemblea consenti anche a rapporti come questo di essere esaminati in un ‘aula un po’ più affollata. Grazie.