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AS (2006) CR29 |
Versione provvisoria |
SESSIONE ORDINARIA 2006
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Quarta parte
ATTI
della ventinovesima seduta
Giovedì 05 ottobre 2006-ore 10
DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO
KHALIL
(Doc. 11056)
Signor Presidente, Colleghi e Colleghe, partecipare come nuovo membro ai lavori di questa sessione è stato per me una gratificante esperienza che mi riempie di orgoglio. Ho finalmente trovato tutto quello che avevo studiato sui libri: rispetto per la cultura del diritto che avrebbe dovuto caratterizzare l’Europa dopo la seconda guerra mondiale e la vittoria sul nazismo e sul fascismo. Mi fa particolarmente piacere e soddisfazione costatare lo sforzo che il nostro Consiglio sta compiendo fuori dei confini dell’Europa.
Sono discendente di una famiglia di Gerusalemme, ho vissuto tutta la mia vita come profugo e più di quattro milioni di Palestinesi vivono ancora in questa terribile condizione. Sono fra i più fortunati. Sono stato recentemente in Libano e ho visto con i miei occhi la terribile capacità distruttiva che posseggono le armi moderne. Spero che tutti i popoli del Medio Oriente possano essere liberati dalla logica della forza quale unico strumento per risolvere i problemi. L’Europa e il nostro Consiglio hanno tutti i mezzi necessari per aiutarli.
Signor Presidente, tutte le guerre del passato e quelle attuali nel Medio Oriente sono fuori della legalità. La guerra preventiva e permanente in Medio Oriente è iniziata da molto tempo e appartiene alla stessa categoria del terrorismo anche se con logiche diverse. Credo che la presenza della comunità internazionale oggi in Libano possa aiutare a trasformare l’atteggiamento dell’Europa e della comunità internazionale che ha assistito senza intervenire a questa tragedia. Però per farlo, bisogna finalmente parlare con tutti i contendenti, con tutti gli interlocutori in Medio Oriente con la stessa lingua e chiedere a tutti un rigoroso rispetto della legalità e del diritto internazionale e abbandonare per sempre le pratiche dei due pesi e delle due misure che sono state adottate ogni volta che si era parlato di Israele.
Ci troviamo di fronte ad un’occasione straordinaria e interpretiamo così la presenza internazionale in Libano: che si tratta finalmente di un intervento non per fare la guerra ma per stabilizzare una tregua e avviare un processo di pace e sulla base di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza 1701. Questa risoluzione fa riferimento ad altre risoluzioni del Consiglio di Sicurezza quali la risoluzione 242 e 338 che chiedono a Israele di ritirarsi dai territori occupati siriani, palestinesi e libanesi e finalmente ad impegnarci in modo serio e responsabile a risolvere quella tragedia del popolo palestinese che è il cuore della tragedia del Medio Oriente.
Colgo l’occasione, Signor Presidente, per chiederLe di sollecitare la liberazione dei prigionieri palestinesi, soprattutto quelli parlamentari e membri del governo, e avviare subito una conferenza internazionale per la soluzione di tutti i problemi del Medio Oriente perché non esiste separatamente una questione libanese e perché la questione palestinese rimane sempre al centro di tutto. Grazie.