IT08CR12

AS (2008) CR12

 

Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2008

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Seconda parte

ATTI

della dodicesima seduta

Martedì 15 aprile 2008-ore 10

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

ROSSI ( Doc. 11540)

 

Presidente, colleghi, a nome del gruppo della Sinistra Unita vorrei innazitutto ringarziare il relatore Amaral per l’ottimo ed equilibrato lavoro svolto su un argomento delicato e difficile da affrontare data l’estrema sensibilità dell’oggetto del progetto di risoluzione e raccomandazione.La difficcoltà e l’ampiezza dell’argomento è leggibile anche dal coinvolgimento di altre tre commissioni che si sono impegnate nell’approfondimento di questo tema e che attraverso i relatori Keskin, Tekelioglu e Wurm hanno contribuito a completare e ad integrare la raccomandazione e la risoluzione che ci aggiungeremo a votare oggi in aula.

E’ indubbio che il fondamentalismo islamico si sia trasformato in una vera e propria ideologia con un devastante potere attrattivo anche e soprattutto per quelle giovani generazioni che non hanno ancora ottenuto una perfetta integrazione all’interno delle comunità occidentali, ed è anche indubbio che quella che chiamiamo islamofobia si sia diffusa enormemente a seguito dei sanguinosi attentati che hanno colpito il mondo occidentale, mettendo enormemente sotto pressione i rapporti tra le differenti comunità, religiose e non, nelle regioni del Consiglio d’Euopa.

Crediamo che per affrontare questo delicato tema devono emergere e prevalere, com’è già accaduto nel progetto denominato ‘Alleanza per la Civiltà’ e negli sforzi già operati da questa Assemblea per il dialogo interculturale ed interreligioso e nei lavori dell’ECRI, quelli che sono i massimi valori positivi che sono stati elaborati e si sono sedimentati nel corso dei secoli nella nosra Europa. Solo attraverso una scientifica analisi della situazione e delle dinamiche all’interno dei nostri territori e attraverso la conoscenza profonda dei meccanismi di relazione delle comunità religiose si possono creare degli strumenti che prevalgono sulle paure irrazionali che purtroppo sono state agitate in questi anni da chi ha brandito irresponsabilmente lo spettro dello scontro tra civiltà.

I nostri valori ci suggeriscono di affrontare prioritariamente non le conseguenze dell’espansione del fondamentalismo all’interno del nostro territorio in termini esclusivamente sicuritari, ma di affrontare alla radice le cause che l’hanno determinata, in primis la difficile integrazione dehli emigarnti islamici nelle nostre società. I nostri valori ci suggeriscono di individuare un percorso di dialogo, confronto e mediazione tra le componeneti delle nostre società e ci guidano ad evidenziare positivamente quelle comunità islamiche nel nostro territorio che hanno lavorato e stanno lavorando per isolare e depotenziare il germe del fondamentalismo. I nostri valori ci spingono a non farci trascinare dalla paura del terrorismo verso la paura per l’islam e il mondo islamico.

La nostra è una società ‘secolare’ anche perché ha già affrontato pagando anche enormi prezzi le lotte contro gli estremismi, dobbiamo quindi essere più forti della facile tenatzione di individuare ‘il nemico’, tentazione che nasce anche per scaricare le nostre stesse responsabilità. Per tutto questo crediamo che le direttrici tracciate in questo rapporto: lotta all’islamofobia, integarzione ed educazione ai valori secolari della nostra società, dialogo interculturale ed interreligioso e la definizione di buone pratiche di comportamento per le comunità religiose, siano la strada giusta per riaffermare la bontà e l’efficacia di quei valori positivi che noi tutti qui rappresentiamo. Per questi motivi non possiamo che sostenere questo progetto di risoluzione e raccomandazione che al di là degli schieramenti politici contribuisce a dare senso compiuto alla nostra presenza qui. Volevo solo integrare un elemento, il nostro gruppo si schiera a favore dell’emendamento 17 respinto nella Commissione affari politici perché come diceva anche l’onorevole Hancock non vogliamo creare ghetti ma areee miste dove tutti possano vivere e integrarsi ai nostri valori. Grazie.

MANZELLA, domanda al Cancelliere Angela Merkel

Signora Cancelliera, nel suo discorso lei ha detto che la speranza del cambiamento deve sempre animarci anche quando sperare sembra impossibile. Le vorrei chiedere questo, a lei ha anche difeso bene il diritto d’ingerenza, la Germania quale speranza, quale via di svuiluppo vede per i diritti fondamentali nell’area mediterranea e qual è esattamente l’approccio della Germania nei confronti dell’Unione Mediterranea? La Germania si sente un paese mediterraneo anche prima della construzione del corridoio Berlino-Palermo? Grazie