IT09CR09 | AS (2009) CR 09 |
Versione provvisoria |
SESSIONE ORDINARIA 2009
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(Prima parte)
ATTI
della nona seduta
Venerdì 30 Gennaio 2009, ore 10.00
DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO
VOLONTE’ ( Doc. 11781, emendamento I )
Presidente, onorevoli colleghi. Ringrazio molto la relatrice e la Commissione anche se hanno dato un parere negativo ai miei emendamenti. Non ne capisco la ragione. Invito l’aula ha considerare positivamente questo emendamento perché va al fondo di un pregiudizio inaccettabile. Non possiamo senza coraggio introdurre questo emendamento e quello successivo perché dà coraggio come ha detto la relatrice al Consiglio d’Europa.
VOLONTE’ (Doc. 11781, emendamento II )
Presidente, onorevoli colleghi cosa impedisce al Consiglio d’Europa di aggiungere questo emendamento attraverso il quale chiediamo che si impegni il Consiglio e il commissario die diritti umani a contrastare ogni politica di quei governi, che sono già presenti in questo rapporto,che usano l’aborto selettivo contro le donne perché sono donne. Fanno un femminicidio infantile, questa è la veriltà di cui ha parlato anche la relatrice. Non si capisce perché dia un parere contrario rispetto a una nozione di buon senso. Grazie.
VOLONTE’ (Doc. 11781, subemendamento II)
Accetto questo subemendamento perché va al cuore della vicenda che volevamo proporre attraverso il nostro emendamento. Quindi possiamo votare l’emendamento così come è stato subemendato nella proposta delle relatrice.
VOLONTE’ (Doc. 11785)
Presidente, grazie per la parola.Onorevoli Colleghi.
Volevo ringraziare in maniera esplicita la commissione che ha lavorato per questo importante rapporto e il Rapporteur, la Signora Tina Acketoft, perché è un rapporto completo, un rapporto che ci mette nelle condizioni di poter riflettere seriamente e dare un qualche impegno molto preciso al Consiglio d’Europa in funzione di questi enormi cambiamenti e pericoli che possono derivarne e anche come sguardo nuovo che viene dato a noi sul fenomeno non solo dei cambiamenti del ventunesimo secolo ma anche delle opportunità perché è ben vero che le migrazioni possono essere viste e devono essere viste nel contesto europeo, come una grande opportunità.
Certamente possiamo qui riassumere positivamente degli ampi pilastri che sono presenti in questa relazione di cui mi complimento ancora una volta: il tema dello sviluppo, dell’ambiente, i diritti umani, della sicurezza e come di questi temi, per chi di noi ha partecipato al dibattito dell’altroieri sull’evoluzione della crisi economica, si innestano con ciò che tutti abbiamo un po’ ripreso, che è una nuova età della responsabilità. Anche in questo rapporto, in forme diverse, viene ribadita l’attualità di una nuova responsabilità da parte non solo delle persone, non solo dei singoli stati, non solo dei politici ma anche viene data a questa Assemblea parlamentare una grande opportunità di essere protagonista nei prossimi anni.
Un’opportunità e una responsabilità che parte da un’idea precisa, un’idea precisa di persone, un’idea precisa di rapporto tra la persona e l’ambiente, e perciò, un’ecologia umana come amava dire il defunto da noi molto ricordato Giovanni Paolo II, che abbia ben chiaro il valore dell’ambiente e il valore delle persone. Perciò anche l’immigrazione diventa un’opportunità, diventa un’occasione per allargare e capire meglio per l’Europa chi è e che cosa è il proprio destino.
L’Europa, dice un grande, che certamente conoscerà il nostro Presidente di turno, il più grande antropologo oggi vivente, studioso delle religioni, l’Europa ha idenificato se stessa aprendosi verso i popoli diversi. Questa è una grande opportunità del ventunesimo secolo e l’immigrazione, da questo punto di vista, può essere una grande occasione. Può esserlo se viene governata, se cioè diventa occasione per creare sviluppo e confronto culturale all’interno dell’Europa nel bacino del Mediterraneo, occasione di confronto, occasione di sviluppo anche laddove queste persone oggi sono costrette a partire e invece potrebbero, anche grazie all’aiuto dell’Europa e a una nuova politica di organizzazione e di governo di questi fenomeni, insieme a quei paesi diventare un’opportunità anche appunto nei loro Paesi. Questo è un po’ lo scopo di emendamenti che abbiamo voluto in qualche modo proporre all’attenzione della Commissione e dell’Assemblea e che speriamo possano essere accolti nel proseguo della nostra discussione.
Certo, ci sono state polemiche, - mi consenta di usare questi 40 secondi in questa direzione, - in queste settimane da parte del Commissario per i diritti umani nei confronti delle politiche d’immigrazione del nostro Paese. Io non nella maggioranza ma sono nell’opposizione del mio paese ma non si può esplicitamente mentire su ciò che è accaduto e che sta accadendo da parte di un Commissario che dovrebbe essere indipendente, vogliamo sia indipendente, e che deve dimostrare di essere indipendente da tutti, anche da associazioni che precedeva prima e da tutto. Da una cosa sola non può essere indipendente il Commissario Hammarberg: dalla verità, perché se è indipendente la verità dei fatti, vuol dire non essere indipendente da parte di nessuno. Grazie.
VOLONTE’ (Doc. 11785 emendamento I)
L’emendamento mi sembra chiarissimo ed è un invito ad un maggiore coordinamento e più attivo anche rispetto all’ipostesi di lavorare insieme. Lavorare insieme più attivamente anche con quei paesi del Mediterraneo che possono dare un contributo positivo per rendere un’opprtunità e non un problema insormontabile l’immigrazione. Grazie.
VOLONTE’ (Doc. 11785 emendamento 12)
Spero che questo emendamento possa trovare, anche per le ultime affermazioni fatte dalla relatrice, una accoglienza più positiva. Capisco che non bisohna focalizzare l’attenzione sul Mediterraneo ma diciamocelo con grande sincerità, la stragrande maggiornza di disastri ecologici, oggi come nei prossimi decenni, avverrà nei continenti che danno sul Mediterraneo e verranno da li le popolazioni. E’ quindi bene che si riprenda attraverso il testo di Torino questo tipo di coordinamento.