IT09CR12      

AS (2009) CR 12
Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2009

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(Seconda parte)

ATTI

della dodicesima seduta

Martedì 28 Aprile 2009, ore 10.00

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

SANTINI (Doc.11841)

La ringrazio Presidente.”Difensori dei diritti” umani sembra perfino pleonastico dover intervenire con una raccomandazione scritta per ribadire il ruolo e il diritto alla tutela di questi soggetti benemeriti. Nel rapporto si parla di bisogno di difesa nel senso più reale di questo termine, quindi difesa non solo del ruolo tecnico e umano ma anche dell’integrità fisica di questi soggetti.

Viene da chiedersi: ma chi ha paura dei difensori dei diritti dell’uomo? Chi ha interesse a sopprimere delle persone che si impegnano per aiutare popoli in ritardo di sviluppo o risolvere i loro problemi di carattere materiale ma anche civile e democratico? Ecco, forse qui c’è una prima chiave di lettura del problema. C’è chi non ha paura degli aiuti umanitari ma teme la crescita civile e democratica delle fasce più deboli e meno istruite della popolazione. Ha paura di questo tipo di emancipazione chi trae vantaggio dalla condizione di sottosviluppo civile e politico della popolazione.

Sono i governanti senza scrupoli che conquistano il potere per vie poco democratiche o per nulla democratiche, sono le organizzazioni che sfruttano il lavoro dei più deboli che non conoscono i loro diritti. Nella raccomandazione si esemplificano le forme di minacce e di disagi cui sono sottoposti i difensori dei diritti umani. Arrivano anche alla tortura, alla detenzione e all’assassinio. Per non dire della altre forme di persecuzione, meno cruente forse ma altrettanto gravi, come le violazioni nella libertà di espressione e di associazione, le discriminazioni negli accessi agli impieghi e ai servizi e il rifiuto alle cure mediche e così via.

Contro questa tragica repressione devono intervenire gli Stati membri del Consiglio d’Europa con pressioni anche sui paesi terzi in quanto molto spesso, le violazioni nascono nei paesi terzi e poi si trasferiscono in Europa. Le dichiarazioni delle Nazioni Unite e quelle del Consiglio d’Europa non bastano più se gli Stati membri non prendono sul serio il problema partendo da interventi fondati sul principio di sussidiarietà per passare poi a quello della cooperazione. Occorre rafforzare il ruolo delle ONLUS che si impegnano su questo terreno di fronte alle nuove forme di emigrazione e di indifferenza verso i diritti umani.

Condivido nelle raccomandazioni in particolare il punto 5 che rivolge precise richieste al Comitato dei Ministri richiamando tutti ad assumersi le proprie responsabilità ma con un occhio di riguardo per i problemi anche degli altri in quanto spesso si evolvono e diventano problemi di tutti.

Per esempio, recentemente il Commissario per i diritti dell’uomo ha rivolto critiche che ritengo ingiuste al mio paese, l’Italia, per le condizioni di innegabile precarietà in cui vivono gruppi di immigrati confluiti a valanga sulle nostre coste. L’Italia e gli altri stati aggrediti da questo fenomeno, la Spagna e la Grecia soprattutto, sono allo stremo, non ce la fanno più. Fanno tutto ciò che è possibile per garantire i diritti fondamentali ma anche il sostegno materiale a tutti questi nuovi cittadini.

Ma dove sono gli altri stati, dove sono gli stati che criticano da lontano? Dov’è il Commissario Hammarberg quando nuovi clandestini arrivano a centinaia tutti i giorni sulle coste della Spagna, della Grecia e dell’Italia. E’ vero, le coste sono italiane o greche o spagnole ma il problema è europeo. Anche perché, cari colleghi, preparatevi, se è vero che sbarcano da noi e chiedono a noi il primo soccorso, in tutti questi nuovi cittadini europei ipotetici c’è un sogno comune: quello di venire nei vostri paesi, di venire ad insediarsi nel cuore dell’Europa e trovare lì nuove forme di vita e di civiltà.

Quindi, io vi prego, invece di limitarvi a criticare magari da lontano e senza cognizioni di causa delle gravi difficoltà in cui ci stiamo dibattendo proprio per garantire i diritti umani, prima ancora del soccorso materiale, vi prego prima di criticare, di darci una mano. Preparatevi, questo è il modo migliore per prepararvi: aiutarci a superare l’emergenza. Grazie.

VOLONTE’: Domanda alla Signora Tatja Halonen, Presidente della Finlandia

Onorevole Presidente, grazie per esser venuta tra noi. In un recente incontro dell’OSCE svoltosi a Vienna il quattro marzo, è stata deliberata una urgente epidemia di cristianofobia all’interno del nostro continente. Nel suo intervento Lei ha ricordato con grande saggezza l’importanza di valorizzare il rispetto tra le religioni, l’interscambo culturale, di ravvivare la democarzia anche sotto questi aspetti. Volevo chiederle come Lei potrà intervenire per evitare questa deriva cristianofobica all’interno dell’Europa. Grazie.