Versione provvisoria
SESSIONE ORDINARIA 2010
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(Seconda parte)
ATTI
della diciassettesima seduta
Giovedì 29 aprile 2010, ore 15.00
DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO
FARINA ( Doc. 12185)
Il rapporto a cui ha lavorato alacremente il collega Gross, che è persona squisita e a cui va la mia ammirazione per la sua sincera volontà di dialogo e di mediazione, aveva ed ha un intento eccellente. Perfetto il risultato raggiunto: si è condannato il divieto per le persone dette “con una brutta sigla” LGBT di radunarsi in quanto tali e di manifestare pubblicamente per i loro diritti e i loro pensieri; si è censurata ogni violenza e ogni incitamento all’odio; si è messa al bando ogni discriminazione. Queste cose le voterei subito.
Ho però un problema, un problema molto serio. Il rapporto Gross, a mio giudizio, non è questo, nella sua essenza. Non è una condanna di chi nega dei diritti essenziali o la proclamazione di diritti. Il rapporto si è trasformato, al di là delle intenzioni positive di chi l’ha redatto, nell’affermazione tendenzialmente totalitaria di un pensiero unico, di una sola antropologia, di una sola religione dopo le religioni. Non a caso, gli interventi che mi hanno preceduto, mentre elogiavano il rapporto Gross, indicavano come personaggi negativi le alte gerarchie della chiesa ortodossa o della chiesa cattolica, mostrando come questo documento era di fatto diretto a mettere loro dietro la lavagna, come si dice in Italia, in vista di una nuova religione che supera quelle precedenti.
Naturalmente, chi ha redatto il rapporto, siccome è persona politicamente capace, è stato disponibile al compromesso, alla moderazione purché però si riconosca il primato di questo treno. Il treno ha rallentato un po’ in questi mesi per farci salire noi, della vecchia guardia, per così dire, sull’ultimo vagone. Dove invece sui primi, anzi un po’ più avanti della locomotiva, ci sono quelli ai quali il signor Gross ha raccomandato prudenza perché esagerano un po’.
Chi non ci sta a sottomettersi, è fuori dalla legittimità sociale e civile, una specie di selvaggio: hic sunt leones. L’idea è che la storia vada verso il superamento di qualsiasi riferimento alla tradizione culturale e civile dei popoli nell’organizzazione della loro società, della forma della loro società. Una specie di antropologia postmoderna. Tutte le esperienza consolidate nella tradizione cristiana, ebraica ma anche musulmana, quand’anche liberale, sono considerate residui di cultura superati dalla scienza che è la nuova grande religione e dalla nuova morale del primato assoluto del desiderio individuale, molecolare, atomico, fino alle particelle infinitesime della psiche. Sin dalle premesse si pretende di negare l’esistenza di una natura e di un diritto naturale. In realtà si propongono un nuovo diritto naturale e un nuovo dogmatismo: si afferma l’idea un’altra natura, diciamo così romantica, una natura che è fondata sulla psicologia e sulla biogenetica.
In conclusione, è giusto da parte mia dire no a qualsiasi discriminazione, a qualsiasi violenza ma è necessario non proporre una nuova ideologia di tipo coloniale, che dai paesi che si credono evoluti del nord, come ha detto Gross della Svizzera e del Lussemburgo, si vuole espandere a est e a sud per sottometterli. Non si risolve così il travaglio dei tempi difficili. I popoli non capiscono questa corsa di élite verso il nulla e reagiscono malissimo trasformando pericolosamente la tradizione in reazione e io vorrei invitare a riflettere su queste conseguenze pensando anche a quando sta accadendo nelle elezioni in Olanda e in Ungheria. Senza emendamenti non posso in coscienza votare questa specie di abiura dei miei convincimenti più profondi. Grazie.
FARINA ( Doc. 12185, emendamento 13)
Con questo emendamento si vuole proporre un’altra definizione di transgenre, a mio giudizio meno ideologica. Si vuole sottolineare che non c’è l’assegnazione al neonato di un genere da parte di chissà quale potere indistinto. All’inizio si riconosce una identità sessuale, certo ci sono eccezioni nella letteratura scientifica ma si vuole qui ribadire la semplicità dell’atto di un padre e di una madre che dicono mi è nato un maschio o una femmina, senza precludere a percezioni diverse del proprio genere in futuro.
FARINA ( Doc. 12185, emendamento 14)
Questo emendamento è per la libertà, sia chiaro non la libertà di seminare odio e discriminazione ma semplicemente la libertà di affermare dei dati morali. Ritenuti tali da chi li pronuncia. Se un Pope in Russia o un Imam di Istambul dice : “non sono d’accordo con il rapporto Gross, che non tutte le famiglie sono uguali e quelle di un solo sesso sono contro il bene“, cosa facciamo, lo condanniamo?
VOLONTE’ ( Doc. 12185, emendamento 9)
E’ un emendamento a cui noi popolari diamo molta importanza. Vogliamo inserire all’inizio di questo paragrafo il riconoscimento di tutto ciò che esiste, in funzione del riconoscimento a livello nazionale. Non è per nulla logico, collega Gross, perché anche laddove i ventuno stati membri dove è riconosciuto il matrimonio tra persone dello stesso sesso, ci sono riconoscimenti giuridici diversi, in ventisette delle nostre nazioni non ci sono. Vogliamo affermare il principio di sovranità e di margine d’apprezzamento nazionale.
VOLONTE’ ( Doc. 12185, emendamento 10)
Anche qua mi sembra ovvio che le nostra Assemblea inserisca in questo paragrafo il migliore interesse per il bambino. E’ parte della legislazione di ogni stato membro. In ognuno di questi paesi quando si parla di questi temi, si mette per primo l’interesse del bambino, è l’oggetto dell’iniziativa a favore dei bambini da parte del Consiglio d’Europa, come si può non inserirlo?
VOLONTE’ ( Doc. 12185, emendamento 11)
Collega Gross, dopo tanto lavoro, ti vogliamo segnalare insieme come grupo anche questa ulteriore riflessione. Perché la riformulazione del 15.11 obiettivamente se letto con l’articolo precedente apre la porta all’adozione omosessuale. Anche qui il rispetto della sovranità nazionale e del margine di apprezzamento dei singoli stati, di almeno ventisette stati, dovrebbe indurti a riflettere positivamente su questo emendamento.
VOLONTE’ ( Doc. 12185, emendamento 12)
Devo dare atto all’amico Gross di aver lavorato molto e anche sugli emendamenti che erano stati presentati nel mese di gennaio. Lo ringrazio per avere avuto particolare attenzione nei confronti degli emendamenti che allora io firmai. Ma questo terzo emendamento che ho firmato mi sembra dìa un quadro più preciso all’intenzione che è già nell’articolo 16 ma può essere molto migliorato con questo emendamento.