IT10CR35 | AS (2010) CR 35 |
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SESSIONE ORDINARIA 2010
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(Quarta parte)
ATTI
della trentacinquesima seduta
Giovedì 07 ottobre 2010, ore 15.00
DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO
VOLONTE ( Doc. 12347)
Presidente, il nostro gruppo ha parlato di questo argomento evidentemente e abbiamo deciso di valutare la possibilità di presentare dieci emendamenti che possano cambiare radicalmente questo documento. Diversamente, è un documento che anche per i documenti fondanti del nostro gruppo politico, non è accettabile.
Si è parlato di ideologia? Non stiamo parlando di ideologia e neanche di religione. Ho qui delle mail dei secolarismi inglesi come ho anche delle mail di esponenti di altre ideologie. Stiamo parlando di diritti umani. Può l’Assemblea, un organo consultivo, violare le convenzioni dei diritti umani su cui si basa? Io penso di no. Questo rapporto viola la piena libertà di coscienza garantita dagli articoli 9 e 14, la convenzione dei diritti umani che abbiamo celebrato qualche giorno fa, la carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, viola l’articolo 18 della convenzione internazionale dei diritti civili e politici: regolare la coscienza e limitare questo inalienabile e incomprimibile diritto umano è assurdo e non per un’ideologia: per dei fatti. Impossibile e inderogabile.
Controllare la coscienza è stato un grave pericolo in cui il nostro continente è già incorso lo scorso secolo. Secondo: può l’Assemblea accettare un rapporto che parte da pregiudizi contro quarantasette paesi? Io penso di no. Ci sono quarantasette paesi e chiunque abbia voluto cercare le legislazioni di questi paesi poteva vedere che o hanno una legislazione propria sul tema delle cure dell’obiezione di coscienza o aderiscono alle convinzioni e alle linee guida dell’organizzazione mondiale della sanità che parlano di obiezione di coscienza, o aderiscono ai principi e alle linee regolamentari della federazione internazionale di ginecologia. E’ falso dire che non esistono e ci sono molti paesi che non hanno queste normative. Terzo: può un rapporto fondarsi su ricerche parziali e non rilevanti?
Vi racconto una storiella visto che mi manca ancora più di un minuto: sono venuti tre esperti a parlare in commissione. Un’antropologa dagli Stati Uniti ci ha raccontato che ha parlato con forse duecento persone in Polonia e da ciò ha dedotto che la legge polacca è buona ma non viene applicata. Un ginecologo che fa esclusivamente, e se ne vanta, aborti in Austria, ha detto che anche secondo la legge è inapplicata, e un’esperta che ha preparato il rapporto, che si occupa come associazione della promozione dei diritti riproduttivi tra cui l’aborto.
Questo vi sembra una ricerca? Una ricerca che tenga conto dei casi in cui questo diritto è contro il diritto delle donne? No. Delle denunce fatte nei singoli paesi in cui questo diritto è contro le donne? No. Delle legislazioni nazionali: no, non si è voluto indagare a fondo se ci fossero problemi o meno. E’ stato un approccio ideologico. Quarto motivo: l’Assemblea non solo non può negare la convenzione dei diritti umani su cui si basa e le realtà legislative presenti nei quarantasette paesi, ma deve lavorare con meno imparzialità.Ho concluso: la nostra Assemblea dal 1977 tutela l’obiezione di coscienza. Noi non siamo pronti ad accettare che con questo rapporto si violi non solo tutto ciò ma anche la nostra storia. Grazie.
FARINA (Doc. 12347)
Grazie signor Presidente. Il rapporto e la risoluzione che dobbiamo valutare ha nel suo primo punto questa frase: “l’Assemblea parlamentare si preoccupa vivamente della crescita di questa pratica”. Di che cosa ci si preoccupa normalmente? Ci si preoccupa delle malattie. Ci si preoccupa del crescere dei difetti in una società oppure dell’aumento di qualche cosa di ignobile invece in questo caso, l’Assemblea parlamentare, cioè il luogo dove tutti noi siamo chiamati a votare in piena coscienza, si preoccupa perché delle persone liberamente e in piena coscienza dissentono e dicono di no a delle leggi che personalmente ritengono non tanto negative per la loro coscienza, quanto nocive al bene comune.
Allora, è chiaro che in questo caso la regolamentazione che qui si propone, non è una regolamentazione tesa a equilibrare ma è una regolamentazione tesa a punire ciò che è la coscienza, ciò che è il diritto della coscienza. Mi impressionava leggere nella relazione della signora Circene che si è preoccupati perché in Italia il 70% dei medici è obiettore. Esiste una percentuale entro la quale si può esercitare il diritto di coscienza? Facciamo un esempio: se scoprissimo che c’è una percentuale troppo alta di omosessuali tale da non garantire un sufficiente ricambio nella società, un sufficiente sviluppo demografico, dobbiamo porre un limite alla libera espressione della propria sessualità?
Di questo si tratta: si tratta di affermare il principio della libertà di coscienza e di affermare che esso è positivo. Inoltre, ci si dice preoccupati per l’emarginazione dei medici obiettori. A me risulta che la signora Circene sia stata medico e medico-ginecologo ed è stata ministro della salute, ha praticato l’aborto in Lettonia. Dunque non è stata emarginata. Tra l’altro io oppongo il motivo di opportunità del fatto che abbia potuto fare la relatrice in una materia in cui è direttamente implicata e questo lo ritengo così come un medico obiettore non avrebbe dovuto fare il relatore su questo tema. E mi dispiace molto di doverlo rilevare perché questo inficia secondo me la serenità del giudizio.
Inoltre, in che mondo stiamo vivendo? La regione Puglia pochi giorni fa, che è una regione importante italiana, ha bandito un concorso per medici-ginecologi dove si escludono i medici obiettori. Allora io dico: questo va bene? Va bene così, è un modo per regolare la cosa. Perché di questo non ci preoccupiamo? Questo è quello che io dico: libertà di coscienza, rispetto della legge ma non imposizione a nessuno di limiti all’espressione di questa coscienza. Grazie.
VOLONTE ( Doc. 12347 emendamento 81)
Presidente, la ringrazio per il modo corretto con cui sta conducendo la nostra seduta. Evidentemente come ho detto nella discussione generale questo emendamento che doveva sostituire il pragrafo uno, potrebbe diventare il primo paragrafo di questa risoluzione. Nessuna persona può essere obbligata o discriminata in nessun modo per l’obiezione di coscienza. Mi sembra questo un modo opportuno per poter riaffermare la buona ragione dell’obiezione di coscienza e confermare la grande tradizione del Consiglio d’Europa in questa materia.
VOLONTE ( Doc. 12347 emendamento 83)
Presidente, lo ritiro. Perché contrariamente a quello che pensa il collega Hancock che continua ad usare termini offensivi nei confronti di chi non la pensa come lui. Usiamo anche noi la ragione e questo emendamento è lo stesso che abbiamo messo nel paragrafo uno e quindi mi sembrerebbe ridicolo inserirlo anche nel paragrafo due. Quindi ritiro l’emendamento.
FARINA ( Doc. 12347 emendamento 1)
Sono contro perché in questo emendamento si afferma un diritto all’aborto sia pure con l’aggiunta della parola senza rischi, perché ci mancherebbe che esistesse il diritto all’aborto con dei rischi. Ma è una cosa che non c’entra con questo: non esiste un diritto all’aborto come è stato affermato in tutti i documenti del Consiglio d’Europa. Inoltre si tende a far credere che gli aborti servano a far evitare gravidanze indesiderate, io credevo che fosse per evitare situazioni tragiche e drammatiche, e non gravidanze indesiderate. Forse anch’io non sono stato desiderato.
VOLONTE ( Doc. 12347 emendamento 85)
E’ un punto cruciale della risoluzione. Partendo da un presupposto sbagliato che gli stati memebri, i 47 stati memebri offendendoli, dicendo che non hanno le legislazioni e invece ce l’hanno, si arriva a trovare dei principi regolatori che violassero non solo la Convenzione, le leggi nazionali ma che addirittura dicessero che l’obiezione di coscienza deve essere compressa. Questo paragrafo quattro è l’esempio di come le risoluzioni del Consiglio d’Europa non devono fare se vogliono tutelare i propri diritti.
VOLONTE ( Doc. 12347 emendamento 79)
Abbiamo cambiato tutta la risoluzione, cambiamo anche il titolo. Tra l’altro il titolo era, l’ha detto il collega Omtzigt, la cosa più contradditoria per la logica, oltre che per il diritto internazionale. Perché regolamentare l’obiezione di coscienza, la libertà di coscienza delle persone è esattamente il contrario di riconoscere il diritto alla liberta di coscienza. Non è un approccio né fideistico, né razionalistico ma un approccio di buon senso della logica che avrebbe qualsiasi altra persona. Con grande rispetto per tutti penso che il cambio del titolo sia necessario e anche la conseguenza dei voti di quest’aula.
VOLONTE ( Doc. 12347 emendamento 86)
Presidente, le ripeto il mio apprezzamento per come prudentemente sta conducendo la nostra seduta. Vogliamo sostituire il paragrafo due della raccomandazione con questo paragrafo che riafferma una cosa scontata per l’Assemblea: l’importanza del diritto dell’obiezione di coscienza in tutti i casi e specialmente nei casi della salute riproduttiva sia per le persone sia per le istitizioni.
VOLONTE ( Doc. 12347 emendamento 87)
L’emendamento che abbiamo presentato si deve approvare. Anche questo monitoraggio o indagine sull’obiezione di coscienza che non può prevedere ovviamente le liste di proscrizione deve essere fatto nel pieno rispetto dei diritti umani e del diritto umano all’obiezione di coscienza. La ringrazio, presidente.
VOLONTE ( Doc. 12347 emendamento 89)
Anche qui il mio emendamento è per cambiare il titolo della raccomandazione. Come ho detto all’inizio di questo dibattito avevamo presentato dieci emendamenti e mi sono dispiaciuto che altri colleghi ne hanno presentati così tanti per cui alcuni dei nostri sono stati non sono stati discussi. Penso che alla fine anche questa raccomandazione possa diventare importante così come modificata insieme alla risoluzione anche per dare un’idea vera di cosa sia l’obiezione di coscienza e come possa impattare positivamente su mondo medico. Dopo l’approvazione di questo emendamento voterò a favore della raccomandazione.
VOLONTE dopo il voto della raccomandazione
Solo per un chiarimento. E’ d’accordo o non è d’accordo a fare che cosa, perché non si è capito dall’intervento, non il suo presidente ma da chi l’ha preceduta. Mi scusi.