IT11CR33

AS (2011) CR 33
Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2011

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(Quarta parte)

ATTI

della trentatreesima seduta

Mercoledì 5 ottobre 2011, ore 15.00

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Rossana BOLDI

(Doc. 12719 e 12720)

Grazie Presidente. Io intanto desidero veramente ringraziare i relatori dei due rapporti che sono stati presentati perché oltre a fotografare con grandissima puntualità la situazione ed evidenziare molto bene gli aspetti del problema, propongono azioni concrete assolutamente condivisibili per provare, se non a risolvere, almeno a ostacolare la diffusione delle immagini di abuso commesse su bambini e combattere la pornografia infantile.

Internet: Internet è un mezzo meraviglioso ma come viene detto molto bene nel rapporto, svela in questo caso il suo lato scuro e pericoloso. E penso che non si possa assolutamente parlare di libertà di informazione, di diritto alla libertà di informazione quando di questi argomenti si tratta e sono assolutamente convinta che tutti i paesi, a maggior ragione quelli che fanno parte del Consigli d’Europa, ma tutti, dovrebbero adeguare la loro legislazione a questa sfida.

A questo proposito devo dire che l’Italia già nel 2006 si è adeguata con una legge molto severa inasprendo molto le pene e identificando come reato anche la cessione o l’offerta – anche a titolo gratuito – e anche la detenzione di materiale pedopornografico. L’Italia ha firmato la Convenzione di Lanzarote nel 2007 e stiamo terminando la ratifica in questi giorni credo in modo interessante perché abbiamo introdotto un reato, un articolo particolare, il 414Bis: Pedofilia e pedopornografia culturale, che punisce chiunque, con qualsiasi mezzo, anche telematico, o con qualsiasi forma di espressione, istiga o commette reati di prostituzione minorile, di pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico, di violenza sessuale nei confronti di bambini, di corruzione di minori. E alla stessa pena deve essere sottoposto chi fa apologia di questi delitti. Così pure viene punito l’adescamento tramite Internet.

La sfida è veramente una sfida enorme però io credo che se le nostre società vogliono veramente combattere questo problema lo possono fare chiamando a raccolta e invitando a collaborare tutti, banche, soggetti di intermediazione finanziaria, perché alla fine anche loro sono responsabili perché da lì passano i soldi, i fondi che permettono il funzionamento di questi siti.

Grazie ancora per il lavoro fatto e un invito a lavorare veramente per risolvere questo che è un grandissimo problema.

Viorel Riceard BADEA

(Doc. 12719 e 12720)

Cari Colleghi. Innanzitutto tengo a congratularmi con il Signor Conde Bajen per il modo assolutamente straordinario in cui ha trattato questo argomento così delicato.

La campagna del Consiglio d’Europa riguardante la lotta contro la violenza sessuale sui minori è davvero lodevole, specialmente nella misura in cui esiste un coinvolgimento considerevole da parte dei Parlamentari che rappresentano i parlamenti nazionali nello sviluppo di questa operazione.

Parlando strettamente della Romania, vorrei dire che sia la Convenzione di Budapest sulla criminalità informatica, sia la Convenzione di Lanzarote per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, questi due principali strumenti giuridici internazionali fanno parte della struttura della nostra legislazione interna e, una volta ratificati, sono direttamente e maggiormente applicabili.

In materia di lotta contro la pornografia infantile via Internet, il nostro campo legislativo fa riferimento a una serie di atti normativi come il codice di procedura penale, la legge riguardante la prevenzione e la lotta contro la pornografia, la legge riguardante la lotta contro il traffico di esseri umani, la legge riguardante l’assicurazione della trasparenza nell’esercitazione delle funzioni pubbliche e nell’ambito degli affari, la prevenzione e la punizione della corruzione. D’altronde, la legislazione riguardante l’attività dei fornitori di servizi Internet e dei fornitori di servizi di hosting di pagine web contiene disposizioni chiare e dirette in materia.

La Romania ha adottato quest’anno un concetto di approccio integrato sulla violenza perpetrata contro i bambini e il concetto di violenza familiare, in coordinamento con le raccomandazioni emananti dallo studio dell’ONU del 2006 sulla violenza contro i bambini, proponendo una serie di definizioni operative delle diverse forme di violenza.

A livello istituzionale, l’Ispettorato Generale della Polizia Romena e il Pubblico Ministero dispongono di servizi per combattere la criminalità informatica e l’alleanza pubblico-privata è inoltre un esempio eloquente in questo senso. In questa occasione vorrei ricordare la partnership sviluppatasi tra la Polizia Romena e Microsoft nel corso del progetto CETS – attraverso la gestione condivisa di una base di dati – alleanza che agisce a livello di tutte le strutture territoriali contro la criminalità organizzata essendo la Romania l’unico paese dell’Europa dell’Est che sta implementando questo programma.

Grazie.

Giuliana CARLINO

(Doc. 12719 e 12720)

Grazie. Gli interrogativi sollevati da queste due proposte non possono essere ignorati e non possono mancare di stimolare la dovuta attenzione da parte del Consiglio, perché assolutamente connessi con il grado di salvaguardia dei minori e delle donne dentro ai nostri confini europei, dove vogliamo che gli standard del diritto e dei diritti umani di ognuno non siano in alcun modo messi in discussione, soprattutto per quanto riguarda i soggetti più deboli.

Occorre fare ogni sforzo da parte degli Stati membri perché i minori siano preservati dallo sfruttamento e dalla visione di qualsiasi materiale pornografico e bisognare contrastare il pericolo di un’assuefazione sociale al fenomeno della violenza sessuale mediatica. Data la globalizzazione delle comunicazioni, è essenziale a questo scopo che dal Consiglio giunga chiara e netta una richiesta perché si unifichino gli sforzi di tutti i Paesi nel contrasto a ogni possibile prevaricazione dei diritti dei minori e delle donne, nell’individuazione di linee guida comuni nel riconoscimento dei reati e di comuni procedure per contrastarli e sanzionarli, sia nell’ambito “reale” certamente, sia in quello non meno reale - che si definisce “virtuale” - delle comunicazioni sulla rete. Particolare attenzione occorre però dedicare al tema delle libertà digitali e di espressione affinché non siano usate le giustissime premure che ispirano queste risoluzioni per fini invece strumentali di controllo delle reti al fine di censurare e reprimere il dissenso politico in generale. Neppure può essere messa in discussione in questo modo ogni libertà che attiene all’individualità di ogni singola persona finché non si compiano dei reati e delle violazioni dei diritti altrui.

E’ quindi assolutamente importante che l’azione unica e univoca da parte dei nostri paesi si concentri sull’individuazione e il contrasto di reati e non lasci lo spazio ai vari governi o culture politiche di poter condurre con questi mezzi varie battaglie moralistiche e concettuali dagli esiti direi incerti e manipolabili.

Credo invece che nel concreto dei poteri del Consiglio, sia auspicabile e da attuare un più marcato accento su un’azione socioeducativa ad ampio raggio attraverso opportune campagne di informazione e culturali che promuovano i diritti delle donne e dei minori e mettano in guardia ogni utente e cittadino dai pericoli che si possono trovare in rete.

Infine, informo l’Assemblea, come ha già detto la Collega BOLDI, che in Italia finalmente sarà ratificata la Convenzione di Lanzarote in calendario la settimana prossima al Senato e nel luglio scorso abbiamo approvato all’unanimità l’istituzione dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza per meglio tutelare i diritti e gli interessi dei minori.

Grazie all’Assemblea per il lavoro svolto.