IT12CR18

AS (2012) CR 18

 

Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2012

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(Seconda parte)

ATTI

della diciottesima seduta

Venerdì 27 aprile 2012, ore 10.00

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Luca VOLONTÈ (Italia PPE/DC / EPP/CD)

(Doc. 12894)

Presidente, La ringrazio di questa opportunità.

Il nostro gruppo sostiene lo scopo principale di questo rapporto. Perché? Perché la considerazione che facciamo è quella che hanno fatto anche altri colleghi di altre forze politiche, che ha fatto lo stesso relatore, e cioè è possibile, non solo in termini generali, approvare la fuga di capitali all’estero nei paradisi fiscali? Ovviamente per principio questa è una mancanza di responsabilità e di serietà nei confronti del proprio paese che non possiamo accettare. E nello stesso tempo, in un momento politicamente particolare nella vita del contesto politico europeo in particolare, quando noi chiediamo ai nostri cittadini, attraverso l’aumento delle tasse, di pagare di più, soprattutto per chi non può evadere, questo segnale politico che vogliamo dare è un segnale politico di ancora più attenzione ed equità e solidarietà fiscale.

È interessante aver sentito da parte di alcuni colleghi che c’è una moralità dentro la società che bisogna mantenere e questo è lo scopo a cui noi spesso ci richiamiamo e purtroppo, tante volte, nei dibattiti non troviamo lo stesso consenso. Siamo assolutamente favorevoli all’intenzione generale di questa risoluzione e di questa raccomandazione che era stata promossa dal nostro collega del gruppo dei Popolari: una promozione ancor più approfondita di politiche appropriate che vadano a colpire i paradisi fiscali. Non solo e di per sé, esclusivamente, perché è sbagliato non pagare le tasse nel proprio paese. Ma perché sappiamo benissimo che moltissimi di questi paradisi fiscali, moltissimi evasori fiscali portano i soldi in questi paradisi per poi prepararsi fondi da usare per corruzione, per alterazione di gare internazionali o nazionali, quindi usano questi soldi provocando due volte il danno al proprio paese e anche al cosiddetto mercato internazionale.

Ci sono degli emendamenti che secondo me il relatore può considerare come contributi positivi, ci sono degli emendamenti che assolutamente vogliono distruggere o limitare al massimo questo rapporto. Io auspico che anche nella saggezza del nostro relatore possa valutare chi vuole tra gli emendamenti portare dei contributi positivi e chi invece vuole legittimamente, dal proprio punto di vista, tutelare le proprie caratteristiche nazionali.

È un momento politicamente importante per dare questo segnale, un momento in cui appunto, come ho detto prima, l’Europa e tutti i paesi del Consiglio Europeo stanno attraversando una crisi molto dura per gli onesti cittadini che pagano le tasse, siano essi operai, commercianti, imprenditori e dirigenti. Ecco, vogliamo con questo segnale far capire loro che non è solo un momento di sacrificio per loro ma che anche i concittadini dei nostri Paesi che non pagano le tasse, dovranno pagare per la loro evasione.

Grazie.

Nadia OTTAVIANI (San Marino, PPE/DC / EPP/CD)

(Doc. 12894)

Grazie Presidente.

Onorevoli Colleghi e Colleghe,

Vorrei innanzitutto esprimere apprezzamento per la discussione in questa sede di un argomento così attuale per tutti gli Stati e vorrei ringraziare il relatore per aver approfondito ampiamente questa tematica.

La Repubblica di San Marino condivide il principio per cui un sistema fiscale sano è la base dell’economia di un paese e la lotta ai fenomeni dell’evasione e della frode fiscale deve essere una priorità sia degli Stati membri del Consiglio d’Europa così come del mondo intero.

Ritengo fondamentale confermare, in questo importante contesto internazionale, i progressi fatti dal mio paese verso una completa trasparenza. Le normative adottate negli ultimi anni sulla trasparenza e la cooperazione, gli accordi in materia fiscale conformi agli standard OCSE in vigore con 24 paesi, le misure adottate riconosciute nel rapporto supplementare dell’OCSE del 26 ottobre 2011 e del rapporto Moneyval del 29 settembre 2011 confermano quanto dico e la nostra volontà. Queste sono le tappe principali di un processo che dimostra un profondo impegno e un’azione efficace nel combattere in modo determinato fenomeni distorsivi. Per questo abbiamo fatto presente al relatore che i dati reperiti e riportati nell’appendice alla relazione illustrativa a pagina 20 non riflettono lo stato attuale del quadro giuridico e delle misure attuate in materia fiscale, in quanto sono basati su fonti aggiornate al 2010.

Dal 2010 a oggi, è importante citare che la Repubblica di San Marino ha proceduto alla cancellazione delle società anonime, alle modifiche delle normative sul segreto bancario, sull’assistenza giudiziaria in materia penale, sui meccanismi di scambio di informazione, all’istituzione del reato di falsa fatturazione per transazioni inesistenti. A luglio del 2011 il nostro Parlamento ha approvato una legge per l’implementazione dell’assistenza fiscale internazionale attraverso lo scambio di informazioni basato sul modello OCSE e che si applica a paesi e giurisdizioni con cui sono in corso i negoziati per la firma di un accordo in materia fiscale, quindi anche prima di tale firma e dell’entrata in vigore dell’accordo stesso.

Evidenziando questi passaggi, la Repubblica di San Marino dimostra il profondo impegno a un’azione efficace nel combattere determinati fenomeni di distorsione. Dalla data della relazione del documento sono stati fatti quindi ulteriori progressi ancora da registrare, per cui sarà nostra cura contattare direttamente le fonti per fornire i dati aggiornati sul nostro paese perché abbiamo l’esigenza che il nostro lavoro ci venga riconosciuto.

L’obiettivo di combattere queste distorsioni è obiettivo comune, pertanto confermo il nostro voto favorevole a questa mozione.

Grazie.

Fiorenzo STOLFI (San Marino, SOC / SOC)

(Doc. 12894)

Grazie Presidente,

Anche da parte mia dichiaro di condividere gli obiettivi e le finalità di questa risoluzione perché ritengo che sia utile che anche il Consiglio d’Europa si occupi di questa materia che ci vede impegnati da diversi anni, ma con maggiore efficacia dal 2008 in poi, su questo terreno. San Marino non si è mai considerato e non si considera certamente un paradiso fiscale, perché non ospita abitualmente società multinazionali e i depositi bancari sono infinitesimali rispetto al contesto internazionale. Inoltre, si muove da diversi anni, come diceva anche la mia collega, per cercare di stare al passo con i nuovi indirizzi e quindi di fare in modo di avere un’economia in linea con i principi determinati a livello internazionale.

Un’osservazione che mi sento di fare è questa: occorrerebbe - e mi sembra che già diversi colleghi lo hanno sottolineato - che ci fossero dei parametri molto più definiti e precisi a cui fare riferimento per aggiornare le proprie legislazioni. San Marino è seguito nelle sue evoluzioni come gli altri paesi, immagino, dal Moneyval, segue le indicazioni dell’OCSE, segue le indicazioni del Fondo Monetario Internazionale. Qui, in questa relazione, vediamo che viene preso come parametro di valutazione un’organizzazione privata e quindi ci arrivano tutta una serie di indicazioni col rischio di trovarci in una lista considerata a economia trasparente, e in un’altra lista a economia opaca. Questo crea difficoltà anche a quei paesi che vogliono adeguarsi e quindi c’è la necessità – e questa è forse una carenza che andrebbe colmata – di avere dei parametri di riferimento molto più precisi di quelli che ci sono oggi perché in effetti, l’osservazione che non c’è una definizione precisa, neanche in questa sede, del paradiso fiscale, quindi, è una difficoltà evidente.

Inoltre, e per ultimo, vorrei sottolineare che non credo sia giusto che venga abbinata la definizione di “piccolo Stato” con la definizione di “paradiso fiscale”. Perché noi non siamo un paradiso fiscale e non tutti i piccoli Stati sono paradisi fiscali mentre ci sono Stati molto più grandi, anche all’interno dell’Unione Europea che, pur essendo in un contesto non considerato tale, operano, praticano e consentono delle attività che indubbiamente consentono l’evasione fiscale e forse anche la frode.

Grazie.