AA13CR35

AS (2013) CR 35

 

Provisional edition

SESSIONE ORDINARIA 2013

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(Quarta parte)

ATTI

della trentacinquesima seduta

Giovedì 03 ottobre 2013, ore 15.30

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Sandro GOZI (Italia, NI / NR)

(Doc. 13321)

Grazie Presidente.

Io credo che il relatore abbia indicato il punto chiave che dobbiamo affrontare nel nostro lavoro di forte cooperazione tra Unione europea e Consiglio d’Europa e credo quindi che vada nella giusta direzione.

Occorre innanzitutto evitare duplicazioni. Questa è una battaglia che da vari anni quest’Assemblea sta facendo e credo che vada assolutamente rafforzata. Allo stesso tempo, occorre favorire lo sviluppo di una politica dei diritti umani all’interno dell’Unione europea.

Oggi, o l’Unione europea fa poco o nulla di fronte alle gravi violazioni dei diritti umani oppure deve ricorrere a quella che io considero un’arma nucleare e cioè la sospensione dei diritti di voto nel Consiglio europeo. Tra questi due estremi non c’è nulla.

Alla luce degli standard necessari del Consiglio d’Europa, invece, occorre sviluppare delle sinergie molto più forti, soprattutto dopo il trattato di Lisbona, sfruttandone tutto il potenziale - anche di questo quest’Assemblea si è già occupata - nel monitoraggio interno. Così come occorre un nuovo sistema di divisione dei compiti nel lavoro di screening e di valutazione del rispetto dei principi dei diritti fondamentali, del principio di legalità della democrazia, non solo all’interno dell’Unione europea ma nel processo di adesione degli Stati candidati all’Unione europea. Credo che da questo punto di vista, in una nuova politica di screening, sul rispetto dei diritti fondamentali da parte degli Stati candidati all’Unione europea, molto di più può essere fatto dal Consiglio d’Europa con il sostegno finanziario dell’Unione europea. Ci sono già delle buone prassi, soprattutto in materia di allargamento, a cui dobbiamo riferirci per andare nella direzione auspicata dal relatore.

Io credo che l’Europa, per i nostri cittadini, sia un soggetto politico unico. Molti di loro non conoscono neppure le distinzioni tra le varie istituzioni. L’Europa dei diritti fondamentali è l’Europa che i nostri cittadini si aspettano. Non si aspettano l’Europa degli algoritmi finanziari o della austerità.

Abbiamo di fronte a noi delle scadenze, per cui è molto importante rafforzare e rilanciare il tema dei rapporti e delle sinergie tra Unione europea e Consiglio d’Europa.

Siamo in attesa del parere della Corte di giustizia dell’Unione europea sull’adesione dell’Unione europea alla Convenzione europea dei diritti fondamentali. Sta proseguendo, e ci saranno degli importanti passaggi anche il prossimo anno, il processo di allargamento dell’Unione europea. C’è un nuovo programma che, dal 2014 al 2020, l’Unione europea dovrà sviluppare in materia di diritti fondamentali, giustizia e affari interni, e cioè il nuovo programma di Stoccolma, sul quale, come Consiglio d’Europa dovremo certamente avere qualcosa in più da dire rispetto a quando fu varato quello precedente.

Sono convinto che le sinergie e la cooperazione tra Unione europea e Consiglio d’Europa non solo siano possibili ma siano assolutamente necessarie e noi del Partito democratico ci stiamo impegnando affinché questo tema dei rapporti tra Unione europea e Consiglio d’Europa diventi una priorità della Presidenza italiana di turno dell’Unione europea.

Grazie Presidente.