IT15CR03ADD1      

AS (2015) CR 03
Addendum 1

Versione provvisoria

 

SESSIONE ORDINARIA 2015

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(Prima parte)

ATTI

Della terza seduta

Marted́ 27 gennaio 2015, ore 10.00

DISCORSI IN ITALIANO NON PRONUNCIATI

Eleonora CIMBRO (Italia, SOC / SOC)
(Doc. 13651)

Spettabili Colleghi,

Grazie Presidente, Colleghi, Relatore,

Ogni volta anche si profila all’orizzonte la possibilità di trovare una soluzione diplomatica al conflitto in corso ci sono forze, a partire da Putin, che alzano continuamente l’asticella e non permettono di raggiungere l’obiettivo.

La vicenda ucraina è lì a testimoniare l’esigenza di lavorare per trovare una ragionevole soluzione.

È indubbio che attorno a questa vicenda siano stati compiuti diversi errori da una parte e dall’altra.

Soprattutto nell’aver alimentato aspettative sulla possibilità dell’integrazione europea e sull’entrata nella NATO, e nei ritardi delle riforme economico-sociali.

Certo questi errori non potranno mai, in ogni caso, giustificare il comportamento russo sulla Crimea e questa continua interferenza nella parte est dell’Ucraina da parte di Mosca.

Tuttavia è indispensabile, oggi, di fronte ad una situazione che peggiora di giorno in giorno “imporre” una soluzione negoziale.

I soggetti chiamati a promuovere questo obiettivo sono Usa ed Europa, anche se finora la loro sintonia sull’Ucraina è stata molto bassa.

Ma è soprattutto l’Europa che deve trovare una sua coesione, il coraggio politico e lo spirito costruttivo per realizzare un’azione concertata, mettendo fuori gioco le voglie di rivincita di qualcuno e le timidezze di altri.

Perché quella in Ucraina è una guerra europea, come lo era nei Balcani.

Inoltre, questa è anche una straordinaria occasione per creare una politica estera europea e della sicurezza della quale si sente un urgente bisogno.

Come sappiamo, abbiamo un altro fronte aperto, quello islamico, che non ci consente distrazioni.

Per questo il fronte orientale va rapidamente chiuso e lo si deve fare con forza, determinazione e nel rispetto degli accordi internazionali che è alla base di qualsiasi processo di ricostruzione democratica.

In questo contesto ricordo che anche in Italia, presso la Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, verrà discusso, questa settimana, il caso dell'On. Savchenko.