IT15CR15

AS (2015) CR 15
Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2015

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(Seconda parte)

ATTI

Della quindicesima seduta

Mercoledì 22 aprile 2015, ore 16.30

 

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Adele GAMBARO (Italia, ADLE/ALDE)
(Doc. 13742)

Grazie Presidente,

Vorrei innanzitutto, a nome del gruppo ALDE, che ho l’onore di rappresentare, congratularmi con la relatrice per l’ottimo rapporto che ha presentato e ringraziare il Ministro per la sua presenza qui in aula e il suo intervento molto puntuale.

Vorrei inoltre stabilire quali sono, a mio parere, i risultati normativi che questa prestigiosa istituzione internazionale, qual è il Consiglio d’Europa, deve contribuire a far sopraggiungere nel più breve tempo possibile in tutti gli Stati qui rappresentati, onde evitare il perpetuarsi di situazioni spiacevoli, di discriminazioni di tipo sessuale, che nel nuovo millennio, non possono e non devono più tollerarsi in Europa.

Il riconoscimento dell’identità di genere quale traguardo legislativo fondamentale dovrà certamente riguardare l’intero continente europeo.

Certo, negli ultimi anni sono stati fatti significativi passi avanti in questo senso in alcuni Paesi dell’area comunitaria. Si pensi alla Repubblica di Malta, che ha inserito in Costituzione il diritto ai transessuali di avere una tutela giuridica adeguata, attraverso la statuizione del divieto di discriminazione dell’identità di genere.

Tuttavia, a mio avviso, la cosa sulla quale bisogna intervenire prontamente riguarda soprattutto il riconoscimento culturale che deve accompagnare, rafforzare e anticipare il processo di innovazione legislativo che auspichiamo come obiettivo fondamentale della nostra azione.

Le angherie di tipo psicologico e fisico a cui sono sottoposti i transgender in alcuni ambienti sociali e suburbani non hanno alcunché di civile, accettabile o tollerabile.

Da Presidente della Commissione Cultura, Scienza, Educazione e Media, sostengo che tutto questo può essere corretto attraverso una forte e innovativa campagna di formazione mediatica al rispetto dell’identità di genere.

Ritengo che questo sia il primo passo che probabilmente, partendo da un’adeguata revisione dell’educazione sessuale già a livello scolastico, deve portare, nel giro di pochi anni, a sdoganare culturalmente e rendere assolutamente privo di ogni forma di discriminazione, la scelta di un individuo di appartenere al cosiddetto “terzo genere”, estrinsecare il proprio modo di essere e vivere la sua vita come meglio crede e ritiene in assoluta libertà, tutelato da qualsivoglia garanzia di legge costituzionalmente prevista per ogni individuo.

Quindi il mio pensiero è che questi fondamentali input di tipo normativo, che dobbiamo mettere in campo al fine di accelerare il processo di pieno riconoscimento della tutela legislativa, del transgender, in ogni sua manifestazione giuridico-sociale e occupazionale, siano sostenuti da un adeguato piano di sensibilizzazione culturale e mediatica.

Il gruppo ALDE appoggia quindi senza esitazioni il rapporto sulla discriminazione verso i transgender in Europa.

Grazie