IT16CR23

AS (2016) CR 23
Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2016

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(Terza parte)

ATTI

Della ventitreesima seduta

Mercoledì 22 giugno 2016, ore 10.00

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Elena CENTEMERO (Italia, PPE/DC / EPP/CD)
(Doc. 14078)

Grazie Presidente.

Grazie ai relatori per questo molto importante ed interessante rapporto che descrive in modo accurato la situazione della Turchia, una situazione in cui abbiamo tre milioni di profughi con continui attacchi terroristici da deplorare e da condannare, e in cui, nel sudest del paese è in atto una escalation di violenza che ha portato allo spostamento di 350.000 persone con restrizioni che riguardano non solo l’accesso all’acqua e all’elettricità, ma anche all’educazione e alle cure mediche.

Il Comitato di monitoraggio ha messo in luce la preoccupazione per la situazione della Turchia e la violazione dei diritti umani che è emersa durante le operazioni di sicurezza. Avendo io partecipato in prima persona al monitoraggio delle elezioni in Turchia nelle ultime elezioni che si sono svolte alla fine di ottobre e in novembre in Turchia, ho potuto vedere con i miei occhi. Voglio sottolineare alcuni temi importanti su cui noi dovremmo riflettere: il tema dell’immunità dei parlamentari, il tema della libertà di stampa e le restrizioni della libertà di espressione, il mutamento, il cambiamento che sta per avvenire nella forma costituzionale che darà un potere molto forte all’attuale Presidente.

Ma vorrei soffermarmi soprattutto sulla condizione della situazione delle donne. La Commissione di Venezia afferma che le piene democrazie sono quelle nelle quali c’è una piena partecipazione delle donne e degli uomini nella vita politica e, quindi, anche le donne sono pienamente rappresentate nelle istituzioni. Questo rapporto parla del funzionamento delle istituzioni democratiche. Ecco, ma perché un’istituzione possa definirsi pienamente democratica, deve avere un’ampia rappresentazione anche delle donne.

Nelle elezioni di giugno le donne presenti nel parlamento turco erano il 17%. Nelle ultime elezioni sono scese al 14,9%, segno che la situazione e la condizione e la possibilità delle donne di partecipare pienamente alla vita politica del proprio paese sulla base della scelta dei partiti sta pericolosamente e vertiginosamente scendendo, cosa di cui noi siamo e sono profondamente preoccupata. E proprio perché queste istituzioni democratiche funzionino, c’è bisogno della piena partecipazione delle donne. C’è bisogno di garantire e di riconoscere non solo i loro diritti ma anche la loro dignità che viene messa gravemente in discussione, come abbiamo sentito da chi mi ha preceduto, anche dalla difficoltà di accedere alla contraccezione e all’aborto.

Ringrazio anche le relatrici per il riferimento alla convenzione di Istanbul che, ratificata proprio ad Istanbul, dovrebbe diventare la linea guida di questo paese per far sì che le donne possano vivere sicure e possano partecipare pienamente in questo paese - cosa che è diminuita come abbiamo visto dai dati - alla vita politica e alla democrazia della Turchia.

Lorella STEFANELLI (San Marino, PPE/DC / EPP/CD)
(Domanda a Taavi RIVAS, Primo ministro dell’Estonia)

Grazie.

Signor Primo ministro, l’Estonia è nota per aver adottato per prima in Europa il sistema del voto elettronico (l’e-voting) per le elezioni politiche generali. Quali sono, o sono state se non vi sono più, le maggiori difficoltà e preoccupazioni nel conciliare la segretezza del voto con la facile manipolazione o i facili attacchi di hacker al sistema informatico utilizzato? A suo avviso, presenta rischi maggiori in termini di sicurezza il voto elettronico o il voto cartaceo per corrispondenza?