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AS (2016) CR 34
Versione provvisoria

 

 

SESSIONE ORDINARIA 2016

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(Quarta parte)

ATTI

Della trentaquattresima seduta

Giovedì 13 ottobre 2016, ore 10.00

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Sergio DIVINA (Italia, NR, NI)

Grazie, Presidente.

Se vogliamo guardare la situazione con degli occhi obiettivi, non possiamo non notare che è una situazione molto confusa. La risposta al colpo di Stato che cosa è stata? Una repressione repentina, che noi giudichiamo anche eccessivamente veloce. Liste di epurati, probabilmente già preparate e il numero di questi epurati è impressionante per noi: non solo i militari, i golpisti, magistrati, insegnanti, poliziotti, giornalisti… La risposta al colpo di Stato è stata una pulizia amministrativa che non ha uguali nella storia del mondo. Noi diciamo che queste sono vicende interne della Turchia ma non ci sembra che tutte queste persone, magistrati, ecc., possano essere identificati tutti come terroristi.

La vera minaccia per tutti noi popoli occidentali è il terrorismo, ma il terrorismo vero, il terrorismo internazionale. E la proliferazione di tutti i movimenti terroristici in questo momento dipende dalla forza che i fondamentalisti riescono a dimostrare all’esterno il che apre la via al proselitismo. Non c’è dubbio che l’Isis in questo momento è il riferimento di tutti questi movimenti. La nostra domanda da occidentali è: ma perché la Turchia, che guarda verso di noi, che guarda verso l’occidente, non ha preso fin da subito una decisa posizione di contrasto all’espansione dell’Isis? Questo è dipeso dal fatto che all’inizio il primo obiettivo dell’Isis è stato il popolo curdo? Ricordiamo che i primi a contrastare l’espansione dell’Isis sono stati i curdi di Kobane e i peshmerga di quell’area.

La posizione della Turchia che ha lasciato fare è stata molto ambigua. Noi sappiamo che mal sopporta il popolo curdo e continua del resto ad osteggiarlo. Per cui, per noi più grave di quello che è accaduto dentro la Turchia, è molto più grave ciò che è accaduto fuori dalla Turchia. Non dimentichiamo l’abbattimento dell’aereo Sukhoi russo che stava bombardando Isis, che stava combattendo contro i terroristi e che era a fianco di un governo legittimo, del governo di al-Assad. Bene, per fortuna non è successo nulla di compromettente ma quell’incidente avrebbe potuto veramente condizionare la vita e la tranquillità di tutti i nostri paesi. Per cui, a parte una solidarietà al popolo curdo, noi dobbiamo dire che però il governo curdo deve ancora far chiarezza su tante questioni.