IT18CR07

AS (2018) CR 07
Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2018

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(Prima parte)

ATTI

Della settima seduta

Giovedì 25 gennaio 2018, ore 10.00

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Francesco Maria AMORUSO (Italia, FDG / GDL)
(Doc. 14484)

Grazie Presidente.

Cari Colleghi, colgo l’occasione per ringraziare il mio gruppo, il Free Democrats Group, per avermi oggi consentito di poter intervenire in questo importante dibattito anche a nome dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo, un organismo nato dodici anni fa con l’obiettivo di servire come piattaforma parlamentare internazionale per garantire la cooperazione fra gli Stati membri che sono tutti rappresentati su base paritaria.

Israele e Palestina sono entrambi membri dell’Ufficio politico dell’APM, che è l’organo esecutivo dell’Assemblea, ed è questa uguaglianza che consente un dialogo costruttivo tra i parlamentari di entrambi i paesi anche quando le tensioni a livello governativo impediscono qualsiasi interscambio. Porre fine al conflitto tra Israele e Palestina è sempre stata una priorità assoluta per la nostra Assemblea e noi tutti sappiamo che non può esistere una soluzione militare di questa crisi.

Recentemente, l’APM ha condotto un’importante missione in Medio Oriente, visitando Amman, Ramallah e Gerusalemme. Durante gli incontri avuti è apparso, però, chiaro che il processo di pace non è sempre considerato come una priorità dalla comunità internazionale. La posizione dell’APM è sempre stata a sostegno della soluzione del “due popoli, due Stati”, considerato come l’unico scenario possibile e perseguibile. I nostri delegati hanno riaffermato in ogni occasione questa posizione ed offerto l’aiuto dell’APM che mette a disposizione lo strumento della diplomazia parlamentare, il suo canale privilegiato, con il sistema delle Nazioni Unite.

Le questioni relative a Gerusalemme, i confini, la sicurezza, l’uso dell’acqua sono tutti argomenti che devono essere affrontati con urgenza ed altrettanta chiarezza. Gli Stati Uniti, decidendo di trasferire a Gerusalemme la propria ambasciata, hanno provocato nuove tensioni e hanno assestato un duro colpo al processo di pace. In questa occasione l’APM ha espresso profonda preoccupazione per le ripercussioni derivanti da questa decisione e ha esortato tutte le parti a proseguire nello spirito del dialogo e dei negoziati per trovare una soluzione politica. Noi tutti conosciamo gli effetti che tale azione ha avuto e, purtroppo, gli Stati Uniti oggi non sono più riconosciuti da molti paesi come mediatori neutrali ed efficaci.

Come APM siamo impegnati a continuare a lavorare per contribuire alla soluzione a due Stati. Questo è l’unico modo per entrambi i popoli di raggiungere le loro legittime aspirazioni e vivere nei confini riconosciuti a livello internazionale in pace e sicurezza, fianco a fianco, e l’APM si sta preparando per una serie di incontri ad alto livello da tenersi al più presto proprio con questo obiettivo.

E tutto questo, Presidente e Colleghi, è in perfetta sintonia con la relazione oggi proposta al Consiglio d’Europa.

Grazie per l’attenzione.